Disclaimer: questo resoconto si basa sull’esperienza personale dell’autrice, una studentessa-lavoratrice fuorisede a Milano. Non è nato come un pezzo universale, né tantomeno vuole dare lezioni a nessuno.
Mi sono trasferita a Milano poco meno di due anni fa; speravo di vivere alla grande, mangiare fuori tutti i giorni in posti incredibili, fare la spesa nei supermercati super chic, e invece no, non è andata così.
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Milano pare essere tra le città più care del mondo, quindi capirete che ci sono stati tempi assai duri, visto che l’unica entrata nel mio portafoglio erano i pochi soldi gentilmente elargiti dai miei genitori.
Il mio budget settimanale per mangiare andava dai 15 ai 20 euro.
Aggiungeteci che sono sempre stata abituata a non rinunciare al buon cibo e non volevo certo finire per vivere di pasta al tonno, la classica dieta dello studente fuori sede. Quindi ho iniziato a ingegnarmi per risparmiare con una certa classe e mangiare comunque in modo dignitoso.
Ovviamente l’alcol non rientrava nelle spese, visto che ero, e sono, astemia.
Quindi qui di seguito troverete un po’ di idee sopraggiunte nei momenti di difficoltà per svoltare i pasti e per sentirsi una specie di Bear Grylls del risparmio.
Risparmiare al supermercato
Quando vado al supermercato vorrei comprare qualsiasi novità o aberrazione proveniente dal mondo industriale, ma puntualmente costa tutto troppo per le mie tasche. La soluzione migliore è ovviamente aspettare le offerte, oppure andare in quei supermercati in cui quando scatta la data di scadenza – generalmente vale solo per i prodotti freschi – i cibi vengono venduti a metà prezzo. Con questa tecnica sono riuscita a comprare: Pastrami di manzo italiano della fattoria biologica, strani “formaggi” vegani e yogurt bizzarri a prezzi ridicoli.
Così il banale rito della spesa diventa ogni volta una ruota della fortuna, non sei tu a decidere la cena, ma è quel dannato bollino del -50%
Oltre a risparmiare, in questo modo contribuirete alla lotta contro lo spreco alimentare. Fino a pochi anni fa, infatti, questi prodotti finivano direttamente nella spazzatura; è stato solo il recente patto tra Confesercenti e la società Last Minute Market – nata da Andrea Segrè e l’università di Padova – che ha reso possibile l’introduzione di alcune pratiche per ridurre gli sprechi delle grandi catene di distribuzione.
Tofu e salsa di Soia nei Mini Market etnici
Un’altra regola non scritta, ma abbastanza intuitiva: i cibi “stranieri” comprateli direttamente nei market dedicati ai prodotti alimentari etnici. Particolarmente convenienti i market asiatici.
Prodotti come tofu, salsa di soia, zenzero ecc. lì costano molto meno. Tra i più economici e forniti ci sono gli International Store che trovi in Via Paolo Sarpi e Via Carlo Farini. Puoi pagare mezzo chilo di tofu solo 1 euro, bottiglioni da un litro di salsa di soia 4-5 euro: nulla paragonato ai prezzi del supermercato.
A Chinatown trovi anche Da Zhong, un piccolo negozio a prezzi bassissimi, che auto-produce diverse tipologie di tofu e latte di soia. Oltre a convenire, qui i prodotti sono molto più buoni di quelli che si reperiscono nella grande distribuzione.
Lo stesso vale per i negozi – sparsi per tutta la città – i cosiddetti indiani/pakistani: qui conviene comprare farina di ceci, legumi e sopratutto spezie super economiche (e naturalmente più buone). I mini-market di Via Padova, poi, sono fra i più economici della città per questo tipo di acquisti.
Frutta e verdure nei mercati periferici
Sembra un’ovvietà, ma sempre meglio acquistare frutta e verdura al mercato, sia per la varietà dei prodotti che per i prezzi, e a volte pure la qualità. Il posto più economico è probabilmente il mercato ortofrutticolo, nel complesso di So.Ge.Mi. in Via Lombroso (zona Porta Vittoria). È all’ingrosso, quindi aperto al pubblico solo il sabato mattino dalle 9.00 alle 12.30. Se non vi è comodo, vi consiglio di cercare il mercato rionale che più vicino qui.
Ricordate che a Milano i prezzi si abbassano, se ti sposti in quartieri periferici. I mercati più noti sono quelli di Via Fauché (zona nord-est) e Viale Papiniano (zona sud).
Fortunatamente ne ho uno molto economico proprio vicino casa (in zona Bovisa). Credo di essere diventata il peggior incubo dei fruttivendoli, per la maggior parte egiziani: mi comporto come quelle anziane che non si schiodano finché non ottengono il prezzo minimo. Alla fine riesco a tornare a casa 7-8 chili tra frutta e verdura per 6-7 euro, soprattutto se vado verso le chiusura del mercato, quando i venditori cercano di liberarsi di tutta la frutta e verdura matura che hanno, e cedono alle contrattazioni.
Trovare del buon pesce a un prezzo decente a Milano
Trovare pesce a buon prezzo a Milano può sembrare un paradosso, ma il sabato mattina c’è il mercato del pesce in zona Porta Vittoria, il più grande d’Italia e uno dei più importanti. L’unico limite è che c’è l’obbligo di acquistare un chilo per tipologia di pesce, quindi trascinate anche i vostri amici in hangover dal venerdì sera e conquistali a suon di sardine e cozze. Un giorno ti ringrazieranno.
Oppure, con qualche decina di euro, portati a casa un buon carico di pesce, che puoi surgelare (durata massima 12 mesi) ed utilizzare settimana per settimana. Ricordate però di non comprare pesce – generalmente crostacei e pesci di piccola taglia esteri – già scongelato, non si può rimettere nel freezer, altrimenti morite.
Riciclare + Autoproduzione
Per tagliare ancora di più i costi, ci si può arrangiare auto-producendo beni di prima necessità come il pane o riciclando qualsiasi cosa, anche il latte scaduto. Infatti, quando il mio latte o quello del mio coinquilino finisce per inacidire lo trasformo in ricotta: lo faccio bollire aggiungendo sale e aceto, lo filtro e lo metto in uno strofinaccio. Comunque ci sono anche altre soluzioni per riciclare il latte acido, le trovi qui.
Se avete fatto diventare acido lo yogurt, potete utilizzarlo come sostituto a quello “sano” nelle ricette con cottura, per esempio dolci e panificati.
Mentre se la frutta diventa troppo matura, potete cucinarla con lo zucchero, così da ottenere delle marmellate, oppure potete frullarle per preparare quei costosissimi smoothies che vi spacciano a 6 euro nei locali healthy. Se vi scordate le banane nel frigo e diventano nere, potete congelarle e frullarle, per trasformarle in quella merenda tanto alla moda su Instagram: il Nice cream, ovvero gelato di banana congelata.
Acqua Gratis (non quella del sindaco)
Ultimo consiglio, visto che le bottiglie dell’acqua sono il più grande spreco di soldi ed inquinano, qui trovi la lista di distributori gratuiti d’acqua di Milano. Ma puoi comunque bere quella del rubinetto, è potabile.
In generale, il segreto per fare una buona spesa con pochi soldi è prendersi del tempo per scegliere con astuzia le soluzioni più economiche, non cadere nella trappola dei supermercati piccoli e cari, scartare il meno possibile e smetterla di dire che Milano è cara.
Basta pasta con il tonno, meritate di più!
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