Da giovedì scorso, le strade del Libano sono inondate dai cortei di protesta. Le manifestazioni, che secondo le stime hanno coinvolto quattro milioni di persone, si scagliano contro la cattiva gestione del paese da parte del governo in carica, contro l’abbassamento della qualità della vita, l’innalzamento del tasso di disoccupazione e la diffusione di corruzione e povertà. Secondo la Banca Mondiale, più di un quarto della popolazione libanese ora vive sotto la soglia di povertà. La fotografa irachena Tamara Abdul Hadi e il fotografo libanese Roy Saada sono scesi in strada a Beirut per raccontare l’atmosfera delle manifestazioni, che chiedono a gran voce le dimissioni dell’intero sistema politico con lo slogan “All means all”, “tutti vuol dire tutti”.
“Si respira un’aria elettrizzante e piena di speranza, aspettavamo questo momento da tanto tempo”, hanno detto Abdul Hadi e Saada a VICE Arabia. “Persone di ogni età—genitori con i figli, studenti universitari, nonni—sono scese in strada a protestare contro la corruzione e le tasse, a invocare la caduta del regime, senza bandiere o affiliazioni settarie. Per la prima volta nella storia moderna, la gente del Libano si è lasciata alle spalle ogni differenza politica e religiosa e si è schierata in un fronte unito contro la classe politica.”