Che nome è Potito Salatto?

Lo ammetto, sarà ignoranza mia, o semplice impossibilità di ricordarsi a memoria tutti i politici di questo paese, ma prima d’ora non avevo mai sentito nominare Potito Salatto. Le cose sono cambiate ieri, quando l’europarlamentare di Futuro e Libertà per l’Italia ha partecipato a una delle più squallide manifestazioni di orgoglio ignorante e parafascista degli ultimi tempi, presidiando la piazza di Ferrara, insieme a svariati membri del COISP, in solidarietà agli agenti responsabili della morte di Federico Aldrovandi—guarda caso proprio sotto le finestre dell’ufficio in cui la madre di Federico lavora.

La notizia ha fatto giustamente il giro d’Italia, molto più di quanto avesse fatto a suo tempo quella del delitto in sé, non solo per la manifestazione, quanto perché al teatrino già grottesco se ne è aggiunto uno anche peggiore, che ha visto Potito prendersi a parole—e per poco non passavano alle mani—col sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani. L’onorevole non ha perso occasione non solo per dimostrare quanto crede nella causa, ma anche quanto tiene alle gerarchie istituzionali, secondo le quali lui rappresenta tutta Europa e un “semplice sindaco” fondamentalmente glielo sgrulla. Sul programma del convegno regionale del COISP ospitato dalla cittadina emiliana, la manifestazione era segnalata come “dibattito”: dibattito che in fondo c’è stato, almeno in quanto scambio di vaffanculo tra Salatto e Tagliani. Quando invece è scesa in strada proprio Patrizia Moretti, munita della foto di suo figlio massacrato dalle manganellate, si sono girati tutti dall’altra parte. Molto strano, visto che era stata formalmente invitata.

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Tornando al Salatto, i cittadini attenti, così come quelli meno attenti, non ci hanno messo granché ad accorgersi della cosa. La pagina Facebook ufficiale di Mr. Potato, che vanta in tutta la sua esistenza la bellezza di 30 “mi piace” (surclassata persino dalla pagina che ho creato per un tumblr defunto in cui postavo solo foto di bombe atomiche), è stata e continua ad essere bersaglio di una serie infinita di insulti e malauguri di tutte le entità, creando un caso a mia memoria unico di pagina non intrinsecamente offensiva, quindi non segnalabile, in cui però il rapporto tra insulti ricevuti e like è sbilanciato di 30 a 1. Anche se c’è ben poco da ridere sui fatti, è bello vedere folle inferocite muoversi per una giusta causa, una volta tanto.

Accortomi dell’esistenza di questo tizio ho pensato bene di compiere il mio dovere di essere umano dotato di una conncessione internet  giornalista e informarmi su chi diamine fosse questo Onorevole dal nome ridicolo e quale fosse la sua carriera politica. E qui le cose si sono fatte tutt’a un tratto confuse. È un deputato del Parlamento Europeo, dicevamo, ed è stato eletto col Popolo Delle Libertà per poi passare a FLI al tempo dello scisma. Sembra anche vantare una carriera di un certo rilievo nella regione Lazio, essendone stato vicepresidente all’inizio degli anni Novanta. La sua pagina di Wikipedia, però (il cui ultimo aggiornamento risale alle 9:56 di questa mattina), fino a ieri indicava anche che nel 2009 sarebbe stato denunciato dalla guardia di finanza di Foggia con l’accusa di truffa aggravata. Curiosissimo di trovare materiale con cui peggiorare la mia già scarsa considerazione dell’onorevole, sono andato a leggermi l’articolo a cui la nota di piè pagina rimandava. A quel punto mi sono accorto che qualcosa non tornava; secondo la notizia di Repubblica Potato era vicesindaco di Foggia, ma su Wikipedia e sul sito ufficiale del politico non c’era traccia dell’incarico. Tra le altre cose, l’articolo lo indicava anche come titolare di diverse case di cura e di un’emittente televisiva, ma soprattuto come esponente del PD!

Non ci stavo veramente capendo più un cazzo, finché non ho visto una intervista in video al Salatto indagato in Puglia: una faccia completamente diversa da quella del più anziano cristone romano che si vede nelle immagini infami delle ultime ore. Insomma, ce ne sono due, e il fatto ha davvero dell’incredibile:  in Italia esistono almeno due persone che si chiamano POTITO SALATTO, ed entrambe hanno fatto il lavoro di politico. Dico, non solo condividono quell’assurdità di nome, non solo condividono anche il cognome, ma anche l’essere uomini politici, per quanto di schieramenti avversi. Di fronte alla carriera del Potito laziale, però, quella del pugliese si presenta come una parabola politica molto più moderna; se il primo nasce agguerrito democristiano per poi svolgere tutto l’iter classico passando ai socialisti di Craxi prima e a Forza Italia poi, l’altro è in qualche misura un misto di tutti i conflitti di interesse possibili: tra sanità e tv locali è praticamente un mix provinciale di Berlusconi e Don Verzé, e il fatto che sia del PD non rivela una particolare fede politica se non quella di comodo, direi. Oltre ai guai giudiziari, il povero Potito delle Puglie sembra anche in guai finanziari, tanto che ha di recente annunciato il licenziamento di 70 dipendenti dalle sue cliniche.
In comune i due patatoni hanno anche il fatto di essere parecchio odiati. Sull’europarlamentare sono piovuti insulti per i fatti recenti, mentre l’ex-vicesindaco ha ricevuto anche minacce di morte, oltre a qualche infamata online. A voi decidere cosa sia più grave.

Ma da dove viene il nome Potito? Stando sempre a wikipedia si tratta di un nome tipicamente pugliese, quindi tra i due lo strano sarebbe quello de Roma. San Potito è il patrono di Ascoli Satriano, in provincia di Foggia, talmente amato che lo si festeggia per tre giorni di fila in estate, onde permettere agli emigrati di tornare a celebrarlo. Da quelle parti hanno anche istituito un concorso che garantisce un premio in denaro tra chi chiama il proprio neonato Potito, per conservare la memoria del santo. Insomma, appena nato, ogni piccolo Potito si porta addosso il marchio dell’accattonaggio dei propri genitori, smaniosi di spillare qualche soldo all’Associazione San Paolo. A quanto pare, poi, dalle parti di Barletta Potito sarebbe un insulto. Non sono riuscito a capire cosa significhi, però.

Detto ciò, rimane il fatto che l’uomo più odiato del giorno ha un omonimo con cui condivide un nome improbabile e una fama poco piacevole, e soprattutto che chi ha inizialmente redatto la pagina wikipedia associata a questo nome non si è curato di fare chiarezza tra l’uno e l’altro politico, rendendola (fino all’ultima modifica) persino callunniosa—a questo punto non riesco a decidere per quale dei due, però. Non me ne vogliano eventuali altri omonimi sparsi per la penisola, lo so che c’è persino un famoso tennista di nome Potito.

E su tutte queste fregnacce, continua a pesare il fatto che quattro sbirri sono stati condannati per avere ammazzato di botte un ragazzo di 17 anni un po’ fatto, e che in galera passeranno giusto sei mesi. Pesa che, nel Parlamento Europeo, a rappresentare l’italia, ci sia tra gli altri un vecchio fascistoide, che non si è fatto problemi a sbattere in faccia alla madre di questo ragazzo l’idea che i suddetti sbirri non abbiano fatto niente di male.


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