Música

I 10 remix più ignoranti dei grandi classici della musica italiana

Francesco Guccini fa alzare dieci, cento, mille mani

L’italodance non è certamente la branca dell’elettronica nostrana che è invecchiata meglio: celebrata da alcuni (anche, in modo splendidamente improbabile, all’estero) e perculata da altri, sopravvive in video di YouTube caricati in 360p, adornata da commenti pieni di pathos: “chi sente questa canzone nel 2016 metta like qui “, “Se mettessero più canzoni simili in discoteca, ci andrei tutti i giorni”, “evviva la tamarragine anni 90 “. Tracce che un tempo fungevano da colonna sonora di un sabato sera qualsiasi sono oggi usate in due contesti opposti: da un lato, in discoteche di campagna e di provincia, vengono prese ancora sul serio; dall’altro, in qualche serata in una grande città, vengono riproposte in chiave ironica così che i venticinque/trentenni del luogo possano tornare un attimo alla loro adolescenza e cantare tutti assieme DIECI CENTO MILLE MANI CHE SI ALZANOOO al sicuro da sguardi ancora più snob dei loro.

Personalmente, penso che l’italodance sia una nicchia della musica italiana davvero, davvero divertente. E questo senza snobismi da guilty pleasure, ma semplicemente perché quando stai facendo una festa in casa/in cortile/in giardino a volte la cassa dritta, i giri di synth semplicissimi e un cantato in italiano che hanno sentito tutti 381920 volte sono proprio quello di cui hai bisogno per far prendere bene la gente, tra una hit EDM copiata e un grande successo hip-hop. Insomma: quando non si esce a far serata, ma si va a casa di Tizio, possiamo tranquillamente smetterla di far finta che volevamo davvero andare a sentire la deep house e lasciarci andare a un po’ di sano guazzabuglio cross-generazionale di grandi successi e sorpresone che nessuno si ricordava di sapere a memoria. Poi ci sarà sempre il tizio che cercherà di prendere possesso del portatile di turno per mettere su tutto Loop-finding-jazz-records di Jan Jelinek (che ha portato appositamente, scaricato in FLAC, su una chiavetta), ma è parte dello sporco gioco dei party DIY. Qualcuno porta una cassa di Valdo per l’aperitivo, qualcuno la birra della COOP. Ma va bene così.

Unico problema è che, a un certo punto, la cassa di bianco buono finisce. Le lattine di birra scrause, invece, sono sempre lì━ormai tiepide, pronte ad essere aperte e sorseggiate inesorabilmente, con la consapevolezza che nel mondo non si può mai essere davvero, completamente, felici. Allo stesso modo, il repertorio del DJ improvvisato che vuole andare sul sicuro con l’italodance ha una fine: dopo che sono passate “Figli di Pitagora”, “Una notte e forse mai più”, “The Riddle”, “Giulia”, “Geordie” e così via si rischia di doversi ripetere, e nessuno vuole essere quello che fa ripartire per la terza volta nella stessa serata “Bailando”: alla prima tutti ridono, alla seconda si baila perché ci sono gli alcools in corpo, alla terza vanno tutti fuori a fumarsi una siga e/o a guardare il cellulare per capire quanto ci metteranno a tornare a casa.

L’unico modo per continuare a scatenare reazioni positive, in casi come questi, è avere qualche sorpresa nel cassetto: chessò, la versione brostep di un discorso di Oscar Giannino. Alternativamente, la soluzione sta in una riserva di tracce che uniscano quel sentimento bellissimo che è “questa la so!” all’ignoranza (in senso buono) della formula cassa-in-quattro. E il modo migliore per trovarle è cercare “titolo canzone italiana famosa remix” su YouTube e scaricare il file in 128kbps rippandolo con qualche sito semi-tarocco che ti manda gli spyware e ti blocca lo schermo coi pop-up. Per farvi risparmiare un po’ di tempo, mi ci sono messo io. Questo è quello che ho trovato.

FRANCESCO GUCCINI – L’AVVELENATA (BLITZ DIPLUTO REMIX)

Ho provato a pensare a un modo per introdurre questo pezzo ma, quando ho letto il primo commento al suo video, le parole mi sono morte in gola━consapevoli che non potranno mai raggiungere la capacità di sintesi che sta nella frase “CAZZO CHE BOTTA ER MEJO BEAT”. Blitz DiPluto è l’esatto opposto del Braghettone: lui copriva i classici con dei mutandoni oscurantisti, rovinandoli. Il nostro spara il basso a mille sotto a un classico loffio rendendolo il sogno bagnato di ogni zarro di provincia di Bologna con la famiglia politicamente impegnata.

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EROS RAMAZZOTTI – FUOCO NEL FUOCO (MORGANJ REMIX)

Fuoco nel fuoco è una delle canzoni d’amore innocue preferite dagli italiani che, come dice il testo, “c’hanno bisogno d’amore”. A volte, però, d’amore c’è bisogno anche sul dancefloor e non soltanto quando si va in camporella e prende solo Radio Italia. Ecco quindi arrivare in nostro aiuto questo remix. State attenti se qualcuno vi guarda mentre il DJ lo sta passando: recenti studi hanno dimostrato che, statisticamente, potreste diventare immediatamente gravidi.

ADRIANO CELENTANO – AZZURRO (GABRY PONTE REMIX)

Ve lo immaginate Adriano, calzino rosso con braga tirata su, che sfreccia per le campagne milanesi tipo Gassman nel Sorpasso con questo remix di zio Gabry che esce dalle casse? Io sì, e la mia giornata è appena diventata un po’ più bella.

UMBERTO BALSAMO – BALLA (REMIX)

Umberto Balsamo ha dovuto subire un destino peggiore di quello che normalmente gli autori di one hit wonder devono subire. Non solo il suo nome sarà ricordato esclusivamente per una sola canzone: è che oltretutto nessuno ha idea di come questa si chiami, dato che l’utente medio di YouTube pensa si intitoli “Sciogli le trecce ai cavalli”. Intanto, però, una melodia così Tiësto se la sogna.

Edit: In una versione precedente di questo articolo il video qua sopra era una cosa assurda con uno slideshow di foto di una strappona anziana, oggi tristemente svanito da YouTube. E quindi c’era anche questa frase, che teniamo qua a imperitura memoria: “A versare copiosamente sale sulle ferite di Umberto c’è inoltre il fatto che sia apparentemente adatta come colonna sonora di video mezzi NSFW con foto di signore di mezza età in déshabillé caricati dai loro mariti.”

FRANCO BATTIATO – CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE (GABRY PONTE REMIX)

Io ho sempre cercato un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sul fatto che la cassa dritta sia l’unica via da seguire quando si tratta di rendere accattivanti i grandi classici a un pubblico giovane (leggasi: fare una hit facile senza sbattersi troppo). Gabry Ponte me lo ha fatto trovare, e per questo gli sarò sempre riconoscente.

FABRIZIO DE ANDRÉ – BOCCA DI ROSA (DJ MATRIX REMIX)

https://www.youtube.com/watch?v=xN6zHtXOboQ

Sembra tutto normale, fino alla prima strofa, e già è facile immaginarsi quei momenti in cui lo zio chitarrista di turno tira fuori l’acustica col canzoniere e si mette lì al centro di un capannello di fuorisede pronti a sgolarsi col bicchiere di Lambrusco in mano. Poi, dal nulla, DJ Matrix si palesa in un drop così glorioso che Skrillex se lo sogna━e improvvisamente la vinaccia diventa un vodka tonic fatto con la Belvedere, e in un attimo l’alba è già arrivata.

ANGELO BRANDUARDI – SONO IO LA MORTE (DJ PROVENZANO REMIX)

Amerigo Provenzano aka il DJ col nome più equivoco della storia ha già dato all’elettronica italiana tutta un contributo fondamentale mixando le compile di m2o, protagoniste delle sedute di ascolto nostalgico dei fattoni pre-trentenni di oggi che non hanno più voglia di andare a ballare ma ricordano ancora col sorriso gli anni in cui andavano alle feste d’istituto rischiando la patente. Questo suo remix di Branduardi è una sleeper hit che è all’87% più epica di quella canzoncina per cacasotto che è “La danza delle streghe”. Se però volete andare sul sicuro c’è anche questa.

CATERINA CASELLI – NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE (ORIGINAL MIX)

Nessuno può giudicare MarkuccioMNML, che ♥ house music, e ha quindi deciso di esprimere la sua passione tramite il caricamento di questo rarissimo Original Mix del celebre brano di Caterina Caselli che tutti conosciamo solo nella sua versione tradizionale (la quale, ricorderei, non è affatto Original né tantomeno Mix).

ALAN SORRENTI – TU SEI L’UNICA DONNA PER ME (GIGI D’AGOSTINO X MOLELLA REMIX)

L’uomo dal baffo più prorompente del pop italiano, Alan Sorrenti, remixato dall’uomo dalla testa più lucida d’Italia, Gigi Dag, feat. tutte le rughe sul viso di Maurizio Molella? Se ‘sti due avessero Bandcamp gli avrei già pagato la traccia dieci euro.

GIANNI PETTENATI – BANDIERA GIALLA (DJ ZANNA REMIX)

C’è chi va al conservatorio, chi studia Ableton anni e anni da autodidatta, chi cerca un mentore, chi si compra 2000 euro di sintetizzatori e VST. E poi c’è DJ Zanna, che prende “Bandiera gialla” di Gianni Pettenati, trascina l’mp3 su Ableton craccato e al momento perfetto, quello in cui non te lo aspetti minimamente, fa partire “Ode to Oi” di TJR. E ti fa sentire ignorantissimo ma vivo, vivo come non ti sei mai sentito prima. Grazie, DJ Zanna.

Elia è stato buttato fuori tre volte dal Cocoricò. Seguilo su Twitter.

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