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La vicenda è stata immediatamente raccontata su Twitter dallo stesso Daniele Fabbri. Secondo alcune testimonianze le tre persone—uno dei quali sarà poi identificato come Davide Di Stefano, fratello del leader di CasaPound—si sono avvicinate allo stand e dopo aver versato una Coca-Cola sui volumi disposti sul tavolo hanno chiesto le copie del fumetto, che erano già andate esaurite.Quando l'ho sentito per telefono, Daniele Fabbri mi ha confermato questa dinamica (riportata anche nel comunicato stampa di Shockdom), pur ammettendo che al momento dell'accaduto non era presente. "Tre persone si sono avvicinate allo stand," mi ha detto. "Una di loro aveva un bicchiere di Coca-Cola in mano, ha fatto finta di inciampare e l'ha versata sui fumetti, rovinandone parecchi. Poi, quando una persona dello stand si è avvicinata per salvare il salvabile, ha cominciato a scaraventarli a terra. Intanto un'altra persona riprendeva tutta la scena. Tutto questo sarà successo nel giro di 20 secondi: quando gli è stato intimato di andarsene o sarebbe stata chiamata la sicurezza si sono dileguati."Un'ora fa tre persone sono andate al nostro stand e hanno fatto circa 500 euro di danni. Noi eravamo andati via da un po'. — Daniele Fabbri (@0DanieleFabbri)10 aprile 2016
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Quando l'ho sentito al telefono questa mattina, Daniele ha preferito non fare nomi né collegare le due cose: "Non c'è una correlazione diretta tra gli aggressori e CasaPound," mi ha detto. "Infatti noi non l'abbiamo sostenuto, perché non abbiamo l'evidenza che queste due cose siano collegate in qualche modo, le minacce di querela che ho ricevuto su Twitter e questo fatto."Ho provato a contattare la segreteria di CasaPound per un commento al riguardo, ma per ora non ho ricevuto risposta. Nel frattempo, a confermare questa versione dei fatti è stato però lo stesso Davide Di Stefano—fratello di Simone e assistente parlamentare di Borghezio—che poco fa ha pubblicato su Facebook il video della vicenda, definendo il tutto "una burla," criticando il vittimismo degli autori del fumetto e affermando che "non vedranno un euro" di risarcimento.
Come si vede dal video, prima di avvicinarsi allo stand Di Stefano afferma "siamo qui al Romics, dove in uno stand si vendeva fino a poco tempo fa, ora è terminato, un bellissimo fumetto che si chiama Qvando c'era LVI, una fantastica ironia antifascista contro CasaPound e contro Mussolini con in copertina Mussolini a testa in giù."
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08:20.
Ho fatto un giro sui principali siti fumettistici italiani. Nessuno ancora racconta ciò che è successo alla — Tito Faraci (@titofaraci)11 aprile 2016
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