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La storia di Scaruffi.com, il più antico sito internet italiano

Scaruffi.com è il sito internet italiano più antico ancora in attività. Fondato nel 1995 dal matematico-critico-poeta-tuttologo Piero Scaruffi, a distanza di 20 anni è ancora un capolavoro.

Qualche tempo fa mi sono imbattuto in 404PageFound, un progetto che raccoglie i siti internet più antichi ancora funzionanti, ordinati per età. Tra i primi e più vecchi ha subito attirato la mia attenzione un sito italiano: Scaruffi.com, il portale del matematico-critico musicale-tuttologo Piero Scaruffi.

Scaruffi.com è uno dei più vecchi siti internet italiani ancora in attività, se non proprio il più vecchio: esiste dal 1995 e quest'anno ha compiuto esattamente 20 anni. In realtà, la sua storia inizia ancora prima: nato tra il 1986 e il 1990 come un database online, è diventato un sito vero e proprio subito dopo l'invenzione del World Wide Web così come lo conosciamo. Secondo la pagina "about" è stato "uno dei primi siti internet e probabilmente il primo in assoluto a portare il nome del suo autore." Nel 2006, il New York Times gli dedicato un articolo, intitolato non senza ironia "The Greatest Web Site Of All Time."

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L'articolo del New York Times dedicato al sito di Scaruffi. Immagine

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A distanza di oltre 20 anni dalla sua fondazione, il sito di Scaruffi è immutato—il che ne fa una specie di relitto dell'internet che fu e costituisce un altro motivo di interesse nei suoi confronti. Non ci sono grafiche né alcuno sforzo di design: è l'autore stesso a spiegare che non gli piacciono perché "ti rallentano il computer. Se vuoi guardare delle belle foto, vai in un museo. Internet serve a trovare informazioni il più velocemente possibile." Allo stesso modo, il sito non fa alcuno sforzo per catturare i visitatori.

Per capire perché il sito sia così particolare, però, è necessario partire dal suo creatore. Piero Scaruffi è di per sé una figura controversa. Sul suo sito si definisce "poeta, scienziato, storico della conoscenza e libero pensatore" precisando che "è anche scienziato cognitivo, scrittore poeta, storico musicale, storico cinematografico, commentatore politico, artista visivo, consulente sotware." Tuttavia, basta fare una breve ricerca per accorgersi che la sua reputazione su internet non è delle migliori: c'è chi lo ritiene un incompetente e chi lo definisce un "presunto esperto di tutto," mentre una pagina di Nonciclopedia a lui dedicata lo incorona "re dei tuttologi."

Di fatto, si tratta di un personaggio quantomeno eclettico: matematico, ricercatore, ex direttore del Centro di Intelligenza Artificiale della Olivetti in California negli anni Novanta, giornalista, professore universitario, critico musicale e scrittore decisamente prolifico—autore in tutto di 17 libri, di cui nove sulla musica, due di poesia, uno di storia, due di scienze cognitive e tre sul tema dell'intelligenza artificiale. Nonostante questa enorme produzione letteraria, il testo a cui Piero Scaruffi deve la sua fama è Storia della musica rock—un'opera monumentale (sei volumi, oltre 2500 pagine) che gli ha attirato un sacco di critiche, sia per le sue dimensioni sia per il contenuto.

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Al momento della pubblicazione del libro, nel 1997, un articolo su Il Mucchio Selvaggio l'aveva demolito affermando che aveva "il solo scopo di appagare un ego smisurato e assecondare deliri di onnipotenza." Vi sono trattati oltre 5mila artisti e una quantità di musica troppo grande per essere ascoltata, digerita, compresa e recensita con cognizione di causa da una sola persona. Inoltre, il libro contiene giudizi critici e stroncature feroci di gruppi musicali di riconosciuta importanza. Il commento di Scaruffi sui Beatles, per esempio, è talmente assurdo da essere diventato un meme.

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via KnowYourMeme.com

Il sito del resto è un riflesso degli interessi di Scaruffi: oggi ha oltre 50mila pagine—tantissime, se consideriamo che sono state scritte tutte dalla stessa persona—e tratta ogni argomento, dalla scienza al cinema, dalla politica alla poesia.

Per fare solo qualche esempio, la sezione sulla musica contiene circa 8mila schede di musicisti, intere discografie commentate e valutate e la versione completa della Storia della musica rock; la sezione dedicata ai viaggi ospita i resoconti e le foto delle sue avventure in 166 paesi del mondo.

Grab via Scaruffi.com

Mentre nella sezione storica ci sono una serie di "timeline" di qualsiasi cosa, una "storia della conoscenza" scritta da Scaruffi stesso e alcuni diagrammi come questo, che schematizzano i princiapali cambiamenti socio-politici della storia mondiale.

via Più ci si addentra nel sito, più cresce l'effetto di spaesamento: sembra di trovarsi all'interno della biblioteca di Babele di Borges. Ci sono pagine sulle guerre in corso nel mondo e sui dittatori al potere, liste dei peggiori disastri naturali della storia, saggi dedicati alla sessualità nel mondo greco-romano e molto altro ancora. Una montagna di informazioni sugli argomenti più disparati che aumenta ogni giorno di dimensioni, visto che il sito continua a essere aggiornato con sempre nuove recensioni di libri, riflessioni filosofiche, articoli di politica, interviste.

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La maggior parte di queste informazioni sono organizzate sotto forma di liste—il formato oggi più diffuso su internet, di cui Scaruffi è stato tra i primi a fare un uso massiccio. "La gente mi chiedeva sempre consiglio su quali dischi comprare," ha spiegato nella sua intervista al New York Times. "Alla fine mi sono stancato di rispondere sempre alle stese domande e ho fatto una lista. Poi quella lista è diventata tante liste."

Oltre alle liste, però, tutto il suo sito si può considerare un antenato delle testate online, un blog prima dei blog e in generale uno dei primissimi tentativi di utilizzare internet per scopi divulgativi.

A detta dello stesso autore, lo scopo del sito è catalogare tutto lo scibile umano. "La mia ambizione più grande è scrivere una storia completa della conoscenza," ha detto Scaruffi nella stessa intervista. "Qualcosa che metta insieme tutti i miei interessi: la letteratura, la scienza, la filosofia, la politica—tutto quanto." In pratica, si tratta di una specie di Wikipedia alternativa—solo che esiste da ben prima di Wikipedia ed è stata redatta da una sola persona. E quindi, inevitabilmente, anche secondo i suoi gusti.

La maggior parte degli argomenti trattati nel sito, infatti, o sono affrontati con piglio personale oppure riguardano direttamente il suo autore. Inoltre, una parte consistente di quest'enciclopedia della conoscenza umana è dedicata alle opere dello stesso Scaruffi: c'è una sezione dedicata alle sue poesie e un'altra dedicata alle sue opere d'arte.

A quest'impresa epica—e per certi versi assurda—Scaruffi ha consacrato una parte consistente della sua vita: per sua stessa ammissione, infatti, aggiornare il sito è diventato per lui un lavoro a tempo pieno organizzato con grande precisione e che non gli lascia tempo per nient'altro. Già nel 2006 aveva detto di "avere a stento tempo per respirare" ma oggi la situazione dev'essere persino peggiorata, perché quando l'ho contattato mi ha detto di avere talmente tanti progetti personali da non poter sapere quando sarebbe stato libero. Purtroppo quindi non ho potuto parlare con il diretto interessato, farmi raccontare da lui la storia del sito e soprattutto farmi spiegare le motivazioni che lo spingono a mantenerlo aperto e ad aggiornarlo ancora oggi. Con ogni probabilità, però, non si tratta di motivazioni economiche: anche se attira traffico grazie a una buona indicizzazione su Google, il sito non ha alcuna forma di pubblicità. Probabilmente, dunque, l'unica ragione della sua esistenza è il bisogno di catalogare di Scaruffi—che non si ferma, anche se l'obiettivo della catalogazione completa del mondo è già stato raggiunto con la nascita di Wikipedia. O forse, il sito esiste più come testimonianza della figura del suo creatore—e più che servire a dirci qualcosa sul mondo, può servire a dirci qualcosa su di lui.

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