Nel 2013 il contractor della NSA Edward Snowden, che lavorava per la società militare privata Booz Allen Hamilton, ha diffuso una lunga serie di documenti che illustravano le operazioni di sorveglianza di massa del governo degli Stati Uniti.
Mercoledì il Dipartimento della Giustizia USA ha annunciato in un comunicato stampa che ad agosto l’FBI ha arrestato un contractor del Maryland, Harold Thomas Martin III, per “furto di proprietà del governo e rimozione e detenzione non autorizzata di materiale riservato.” Il New York Times aveva scritto per primo che l’FBI aveva fatto un arresto, e aveva riferito che il sospetto era un contractor che lavorava per Booz Allen.
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“L’accusa afferma che tra i documenti riservati trovati durante una perquisizione c’erano sei documenti riservati ottenuti grazie a intelligence sensibile e prodotti da un’agenzia governativa nel 2014,” si legge nel comunicato. “Se condannato, Martin rischia una sentenza massima di un anno di prigione per la rimozione e la detenzione non autorizzata di materiali riservati e dieci anni di prigione per il furto di proprietà del governo.”
Non è ancora chiaro quali siano i documenti e gli strumenti che secondo il governo sono stati rubati da Martin. Un possibile collegamento è quello riportato in un articolo di Reuters del mese scorso, secondo cui un errore di un agente dell’NSA ha permesso a degli esterni di rubare strumenti per l’hacking messi a punto dall’NSA.
Scriveva Reuters che “gli investigatori non hanno escluso la possibilità che una persona un tempo dell’NSA… abbia deliberatamente esposto gli strumenti.”
Martin è stato arrestato nello stesso periodo in cui degli hacker hanno rilasciato pubblicamente gli strumenti dell’NSA.
Kimberly West, portavoce di Booz Allen, non ha voluto commentare sulla vicenda prima della pubblicazione di questo articolo.
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