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Cos’è la “cocaina rosa” colombiana che si sta diffondendo in Europa

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Un mix di ketamina e MDMA di colore rosa acceso proveniente dalla Colombia si sta diffondendo in Europa.

La droga, conosciuta come “tusi” (dalla pronuncia inglese di ‘2C’)—e chiamata da media e polizia “cocaina rosa” anche se non contiene cocaina—fa capolino sempre più spesso nei sequestri della polizia in Spagna, e sta emergendo anche in altri paesi d’Europa.

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Nelle grandi città della Colombia, questa sostanza è diventata il simbolo di una nuova generazione di giovani narcos che la producono e la fanno circolare negli ambienti del clubbing e del turismo sessuale.

Sul mercato è venduta come uno stimolante più esclusivo della cocaina, sfruttando il suo colore inconfondibile. Nei fatti, la tusi è più un brand che una sostanza specifica.

La polvere rosa è comparsa sulle strade della Colombia attorno al 2010, è tinta con un colorante alimentare per distinguerla dalle altre polveri e spesso profuma di fragola. Ha assunto il nome di “tusi” perché conteneva, tra le altre cose, anche il composto psichedelico 2C-B.

Ma nel corso degli anni gli esami di laboratorio hanno dimostrato che il mix che la compone è ormai imprevedibile; di solito contiene quantità variabili di ketamina e MDMA tagliate con caffeina. Il prodotto, realizzato in laboratori domestici clandestini, cambia a seconda del “cuoco” e può contenere un ampio spettro di droghe, come benzodiazepine, metanfetamina e catinoni sintetici—ma girano anche voci, non dimostrate, secondo cui potrebbe contenere anche fentanyl. È quindi falso quello che si legge sugli articoli allarmisti di diverse testate online che dicono che la cocaina rosa sia tutta 2C-B—anzi, l’allucinogeno sintetizzato da Alexander Shulgin nel 1974 è raramente presente nel cocktail della tusi.

Chi la usa riporta un effetto che coniuga la componente sedativa e psichedelica della ketamina con quella stimolante dell’MDMA e della caffeina.

Di recente, la polizia spagnola ha annunciato l’arresto di sette membri di un cartello criminale che distribuiva cocaina e tusi a Madrid e Malaga importandole via aria dall’America Latina. La perquisizione delle loro abitazioni in Spagna ha portato al sequestro di 8 kg di quella che gli agenti hanno chiamato “cocaina rosa”, oltre a cocaina normale e contanti.

Nell’agosto del 2022, la polizia ha rinvenuto 13 kg di “cocaina rosa”, probabilmente il sequestro di tusi più grosso mai realizzato in Europa, a Ibiza, insieme a cocaina e ketamina, 440.000 euro in contanti e un mitra. Delle 12 persone arrestate, la maggioranza era di cittadinanza britannica, mentre due erano colombiane. Durante l’estate, la notizia di una partita di tusi tagliata con fentanyl che avrebbe causato un’ondata di overdose sull’isola ha scatenato il panico sui social media, ma si è poi rivelata falsa. Nel maggio scorso, la polizia ha trovato un laboratorio clandestino in una cittadina fuori Madrid che veniva usato per produrre cocaina rosa.

Stando a un rapporto dell’ONU sull’ascesa del traffico illegale di ketamina pubblicato a fine 2022, nel corso dell’anno la tusi è stata individuata a un festival musicale nel Regno Unito, ma anche in Austria e in Svizzera. In luglio, un cittadino colombiano arrestato in Italia per traffico internazionale di droga è stato trovato in possesso di tusi nella sua casa milanese.  

“Questa droga è connessa alla cultura dei neo-narcotrafficanti in Colombia,” ha detto a VICE World News Julian Quintero, sociologo e ricercatore della ONG colombiana Social Technical Action. “I migliori locali e le prostitute da milioni di pesos alle feste più esclusive non sono nelle mani dei tradizionali ‘patron’ del narcotraffico, ma di giovani intraprendenti che hanno imparato a ‘cucinare’ la tusi nelle proprie cucine.” Quintero ha detto che, con l’aiuto della tusi, la cultura dei neo-narcotrafficanti ha “strappato il monopolio di soldi e belle donne ai trafficanti di cocaina.”

“Con la tusi, qualunque giovane può fare il narcotrafficante. La cultura gangster è stata democratizzata.” Ha detto che la tusi è la droga più richiesta dagli stranieri che sfruttano il mercato della prostituzione a Medellín e Cartagena, in Colombia.  

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Un murales che ritrae la tusi sul muro del laboratorio di esame delle droghe della ONG Social Technical Action a Bogota. Immagine: Hellsaintcat

Ora la tusi è la quinta droga più diffusa in Colombia ed è una presenza fissa sul narco-menù di paesi come Argentina, Venezuela, Uruguay, Cile e Panama.

Era forse inevitabile che la droga sarebbe comparsa anche in Spagna, la nazione europea con i legami più stretti con il narcotraffico colombiano. E proprio lì ha cominciato a circolare sporadicamente fin dal 2011; uno dei sequestri più sostanziosi è avvenuto nel 2016, quando nove persone, tra cui alcune colombiane, sono state arrestate per la gestione di un laboratorio di tusi alla periferia di Madrid.

Ma nel corso degli ultimi tre anni gli esperti hanno notato una forte crescita nella presenza del prodotto in tutta la Spagna.

Un sondaggio del 2022, condotto su 1412 consumatori di droghe ricreative da Energy Control, una ONG dedita alla riduzione del danno, ha rilevato che una persona su cinque aveva fatto uso di tusi nei precedenti 12 mesi. Prima del 2019 la ONG, che testa anche droghe su richiesta, aveva ricevuto soltanto una manciata di campioni identificati come tusi, ma negli ultimi tre anni ne ha ricevuti 150.   

“Al contrario della credenza secondo cui la ‘cocaina rosa’ sarebbe la droga delle élite, il prodotto è usato da persone di qualunque estrazione sociale,” ha detto Claudio Vidal, direttore di Energy Control. “Anche se all’inizio si trovava principalmente in grandi città come Madrid o Barcellona, o località turistiche come Ibiza o la Costa del Sol, oggi si è diffusa ovunque.”

La diffusione della tusi fa parte di un lento ma significativo cambiamento nel mercato globale dei narcotici, in cui il peso delle droghe derivate dalle piante come cannabis, cocaina ed eroina è in diminuzione, mentre aumenta quello delle droghe sintetiche prodotte in laboratorio, spesso più facili e meno dispendiose da produrre, ma che—come il fentanyl—possono rivelarsi imprevedibili e anche letali.