Se avessi un euro per ogni articolo che ho letto sulle abitudini di spesa dei millennial, ora forse avrei dei soldi da mettere nel libretto di risparmi che ho aperto otto anni fa. Purtroppo, però, non è così. Anzi, peggio ancora, non ho imparato proprio niente da tutti quegli articoli.
Gli esperti ci dicono sempre che non sappiamo gestire le nostre finanze e che stiamo sbagliando tutto, ma non offrono quasi mai consigli pratici per rimediare ai nostri errori.
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La giornalista Laura Whately, invece, dà consigli veramente utili. Forse perché ha solo 33 anni. Il suo libro, Money: A User’s Guide, è pieno di consigli concreti per tutti, dotati o meno di super conto in banca. Vista la giungla di incertezze e precariato in cui viviamo, abbiamo chiesto a Laura cosa possiamo fare per migliorare il modo in cui spendiamo (e non spendiamo) i nostri soldi, di qualunque cifra si tratti.
VICE: I soldi mi rendono infelice quando non li ho, ma anche quando li ho. Come posso fare per uscirne?
Laura Whately: Tanto per cominciare, dovresti concederti il lusso di sentirti “infelice” riguardo ai soldi. Da sempre, i soldi sono un tema inspiegabilmente tabù e portano con sé una forte componente emotiva. Non sarai sempre una frana nella gestione finanziaria. Non è un tratto innato della tua personalità, ma un comportamento che si può cambiare con un po’ di forza di volontà e perseveranza. Inizia a guardare più spesso il saldo del conto, per esempio: non migliorerà da solo se continui a ignorarlo.
Arrivo sempre senza soldi a fine mese, ma vorrei risparmiare. Come si fa?
L’unico modo è pensare prima a ‘finanziare’ me stessa e a pagare tutto quello che devo pagare. Appena mi arriva lo stipendio, ne sposto una parte su un conto che uso per pagare le bollette e per le tasse e magari un conto per il risparmio. Cerca di capire quanto ti serve davvero per vivere e quanto vuoi risparmiare, e metti in atto un sistema automatico così da non doverci pensare troppo ogni volta.
I contanti sono ancora il metodo di pagamento più diffuso, ma bancomat e pagamenti online stanno prendendo il sopravvento. Tuttavia, in molti paesi sviluppati come il Giappone e la Germania ancora si usano tantissimo i contanti. Tu come consigli di organizzarsi?
Psicologicamente è più difficile separarsi dai contanti, perché siamo più portati a riflettere sulla cifra che stiamo spendendo. Quando usi una carta ci pensi di meno, perché non vedi i soldi. Hai mai controllato davvero il tuo estratto conto per vedere quanto spendi in car sharing, servizi in abbonamento e mezzi pubblici? Se la risposta è no, è il momento di cominciare a farlo.
Mettiamo che io ami tantissimo una persona, che pensi che staremo per sempre insieme. È un’idea folle aprire un conto comune?
Sono certa che durerà per sempre, ma per quanto riguarda il conto comune, meglio pensarci bene. Quando sottoscrivi un prodotto finanziario in condivisione, il tuo profilo economico diventa irrimediabilmente legato a quello dell’altra persona. Con tutto l’amore del mondo, ma se l’altra persona dovesse avere un debito, quello potrebbe ripercuotersi anche sulla tua possibilità di richiedere un prestito in futuro. Non dimenticare poi che qualsiasi scoperto bancario sul conto comune diventerebbe automaticamente anche un tuo debito.
A proposito di soldi, guarda il nostro video sul reddito di cittadinanza:
Come si può evitare che il tema dei soldi crei tensioni all’interno di una relazione?
In un certo senso, penso che sia inevitabile: i soldi rappresentano il potere, e uno squilibrio di potere può innescare una dinamica tossica in qualunque relazione. Parlarne fin da subito, per quanto spiacevole, sicuramente può aiutare. Un’altra cosa importante è abbandonare gli stereotipi di genere legati alla gestione del denaro, a chi deve spendere e chi deve risparmiare.
Un buon inizio potrebbe essere decidere insieme una cifra per le spese comuni, ed evitare di giudicarsi a vicenda per le proprie spese personali. Ognuno fa quello che vuole con i soldi che guadagna.
Che cos’è un fondo pensionistico? Vale la pena preoccuparsene anche se sappiamo che lavoreremo fino ai 70 anni?
In molti stati un “fondo pensionistico” privato—soldi che metti da parte oltre a quelli che vengono detratti dal tuo stipendio lordo per la pensione—è un sistema di risparmio che si avvale di un’agevolazione fiscale, a patto di non toccare quei soldi fino a quando avrai raggiunto l’età pensionabile. In pratica, si può dire che per ogni cifra che metti nel fondo pensionistico, lo stato te ne renda una parte. Quindi se non lo fai, rinunci a soldi gratis. Chiaro?
Chiaro. Grazie Laura.
Money: A User’s Guide è ora disponibile qui. Segui Kit Caless su Twitter