L’amore per il sapere dura tutta la vita, ma purtroppo la vita ha una durata limitata. Per la biologa Maria Konovalenko, invece, la vita non dura abbastanza a lungo e così sta scrivendo un libro di cucina indirizzato a chi vuole vivere per sempre.
La Konovalenko, venuta a conoscenza delle ricerche contro l’invecchiamento grazie a Mikhail Batin, direttore della Science of Life Extension Foundation, è entrata a far parte del programma denonimato Biology of Aging, una partnership tra l’ USC e il Buck Institute in Northern California, dove sta completando il suo dottorato.
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Come in molti altri ambiti di ricerca scientifica super specializzati, il più grande problema è la mancanza di fondi. Trovare finanziamenti in maniera tradizionale è piuttosto difficile, per questo la Konovalenko è sempre alla ricerca di nuovi modi di diffondere il suo verbo.
Il che ci conduce al Longevity Cookbook: una raccolta di ricette e suggerimenti per lo stile di vita basati su ricerche mediche. Maria e colleghi hanno recentemente organizzato una raccolta fondi su Indiegogo per raggiungere i 46.000 euro necessari alla pubblicazione: il loro obiettivo è identificare quali ingredienti allungano le aspettative di vita e utilizzarli per creare delle ricette.
Una personalità di spicco coinvolta nel progetto è il produttore e musicista Steve Aoki, da sempre interessato in Singolarità e estensione della vita, il suo contributo consisterà in una sezione del libro incentrata sulle motivazioni che stanno dietro a questo tipo di ricerche.
Ho scoperto la Konovalenko e il Longevity Cookbook incappando in un subreddit AMA da lei creato per porle qualsiasi domanda. Oltre a non esser ferrato in materia, ero piuttosto scettico, ma le sue idee e il suo ottimismo contagioso mi intrigavano. Dopotutto, chi non vuole vivere per sempre?
Motherboard: Cosa ti ha spinta ad inaugurare il progetto del Longevity Cookbook e cosa speri di ottenere pubblicandolo?
Konovalenko: Premettendo che è meglio vivere bene e in salute qui e ora, il nostro obbiettivo principale è raccogliere fondi per realizzare le tecnologie che ci permetteranno di vivere indefinitamente a lungo.
Mi dedico all’argomento da sette anni, faccio anche parte della Science For Life Extension Foundation una piccola organizzazione no-profit con sede a Mosca. Il gruppo lavora in diverse direzioni ma molto consiste nel trovare fondi e far sì che il mondo venga a conoscenza del nostro operato.
Abbiamo tentato più volte di passare attraverso i media principali ma con scarsi risultati, allora ci siamo detti: perché non pubblicare semplicemente un libro?
Scrivere qualcosa che possa interessare a un pubblico più ampio sarebbe un buon modo di coinvolgere il maggior numero di persone possibili e un libro di ricette è una maniera semplice di combinare una tematica molto pratica come la cucina con spiegazioni scientifiche che forniscano al lettore una comprensione profonda di certe tematiche.
“La vita è bella, non vedo perché dovrebbe finire”
Cosa verrà icluso nel libro?
Recentemente siamo stati molto coinvolti dalla gestione della nostra campagna su Indiegogo che è andata molto bene e ora ci stiamo occupando delle parti iniziali.
Il primo capitolo non si concentrerà sul cibo ma sulle sostanze che estendono la durata della vita e prevengono l’invecchiamento, alcune sono già state testate in laboratorio sugli animali, diverse vengono già utilizzate regolarmente dagli umani.
È importante sottolineare che siamo scienziati, non medici, e per questo i nostri non sono suggerimenti medici. Il nostro obiettivo è far sì che tutti gli interessati possano prendere le loro scelte in maniera consapevole e informata.
Sai già quali ingredienti specifici verranno prediletti?
I tempi sono troppo prematuri per parlartene a fondo, quando le ricerche saranno terminate e il libro uscirà avremmo messo assieme una lista davvero esauriente. Olio d’oliva e avocado sono sinceramente gli unici che posso raccomandare sin da ora.
Diresti che la tua dieta è già stata ottimizzata per la longevità?
No, non ancora. Potrò garantirlo quando avremo creato le ricette. La mia dieta è molto varia e guarda verso il Mediterrano perché amo il cibo italiano.
State sviluppando le ricette direttamente voi o ci sta lavorando specificatamente qualcun altro per conto vostro?
Sto elaborando le informazioni per stilare una lista dei potenziali ingredienti.
Una volta in cui l’avremo in mano collaboreremo con nutrizionisti e chef. Ci concentreremo su chi sarà in grado di creare le ricette più gustose possibili basandosi sui nostri ingredienti.
Quale altro genere di informazioni troveremo nel Longevity Cookbook?
Un’altra parte rilevante del libro approfondirà il lato scientifico e riporterà studi specifici sulla restrizione dietetica calorica. Tratteremo alcuni esperimenti in laboratorio sia su animali che sugli umani. Spiegheremo come funzionano le restrizioni dietetiche e riporteremo i casi in la rimozione di una particolare sostanza dalla dieta di provochi un allungamento della vita dei soggetti.
Ad esempio la mTOR, ha un ruolo importante nell’invecchiamento. Quando potremo fare ricerca, mi focalizzerò su cibi e sostanze che la inibiscono come caffeina e olio d’oliva.
Puoi introdurci alla mTOR e ai suoi effetti sull’invecchiamento?
È complicato approfondire in due parole, comunque la mTOR è implicata in molti processi cellulari. Quando è attiva permette la crescita delle cellule e impedisce l’autofagia. Le nostre cellule una volta sviluppate necessitano solo di mantenersi. Si è dimostrato che sopprimere farmaceuticamente la mTOR tramite la rapamicina estende la durata della vita degli animale su cui è stata testata.
Perché credi che la gente non sia interessata alla ricerca sull’invecchiamento?
Semplicemente perché non ragiona in maniera razionale. Le nostre menti non sono concepite in maniera da focalizzarsi su questioni a lungo termine come l’invecchiamento e la morte. E di fatto, le persone hanno sviluppato diverse barriere psicologiche attorno al pensiero della morte. Il che ha senso: da un certo punto di vista, se vivessimo pensando alla morte tutto il tempo diverremmo ultra-paranoici e il nostro cervello non potrebbe reggerlo.
L’invecchiamento è considerato come un qualcosa di naturale e inevitabile, pochi sono consapevoli delle ricerche significative condotte in questo campo. Ad esempio, è stato condutto uno studio in cui un verme è vissuto dieci volte più a lungo della media per merito di una semplice manipolazione. Se la gente sapesse anche solo che è possibile ottenere un risultato del genere per gli esseri umani, le cose andrebbero diversamente.
“La mTOR ha un ruolo importante nell’invecchiamento… mi focalizzerò su cibi e sostanze che la inibiscono come caffeina e olio d’oliva”
Quali sforzi specifici nella ricerca contro l’invecchiamento ti interessano in questo momento?
Ho appena iniziato la mia tesi di dottorato sui pathway genetici che regolano il comportamento delle cellule staminali durante l’invecchiamento. Il mio obiettivo è identificare gli interventi che possano mantenere le capacità rigenerative di questi tessuti. L’intersezione tra rigenerazione e invecchiamento mi ha sempre affascinato perché se trovassimo un modo di rigenerare i tessuti danneggiati, non dovremmo preoccuparci più della morte cellulare.
Esiste un modo per farlo?
Un approccio innovativo consiste nell’identificare i geni responsabili del declino per l’invecchiamento e utilizzare sostanze per attivare o inibire i pathway genetici. Questo vale per le cellule staminali ma anche per tutti gli altri tipi di cellule in generale.
Vogliamo comprendere cosa modifica l’espressione genica, quali geni si attivano o disattivano durante l’invecchiamento e trovare modi per riportare l’attività dei geni ai livelli di gioventù.
La ricerca genetica è così varia perché è molto complicata. Si guarda agli interventi genetici, alle terapie cellulari, ai meccanismi dell’invecchiamento e del cancro per capire come si correlano, ai ritmi circadiani, al microbiota e così via.
C’è qualche altro aspetto della ricerca oltre a quelli menzionati che trovi particolarmente interessante?
Abbiamo messo assieme quella che chiamiamo la mappa per l’immortalità: consiste in sette sezioni principali ognuna delle quali contiene vari sottoargomenti. Queste tecnologie vengono sviluppate in parallelo, alcune sono più a buon punto di altre. Il tempo necessario per ognuna è diverso, io mi sto concentrando solo sulla biologia dell’invecchiamento. Quando queste sezioni saranno sviluppate, potremo ricercare soluzioni che cambieranno le carte in tavola e tal riguardo la creazione dell’intelligenza artificiale potrebbe rivelarsi cruciale.
Come vedi la ricerca sull’invecchiamento nei prossimi dieci anni?
C’è un ambito in pieno sviluppo ed è quello della capacità di far ricrescere certi tessuti o organi. Possibilmente nei prossimi dieci anni, potremo farlo con reni, fegato, polmoni e altri organi vitali in laboratorio. Però, come per la ricerca sull’invecchiamento, non potrà essere portato a termine nulla se non si trovano finanziatori privati o fondi statali.
Come credi che sarà possibile realizzare i vostri obiettivi in quel lasso di tempo?
Quello che mi piacerebbe vedere è un’iniziativa governativa su larga scala in cui un sacco di persone collaborano assieme per raggiungere l’obiettivo specifico di combattere l’invecchiamento. Abbiamo avuto iniziative del genere in passato: il progetto Apollo, il progetto Manhattan, il Large Hadron Collider. Traguardi complessi raggiunti in poco tempo grazie a una vasta immissione di fondi e forza lavoro. Mi piacerebbe anche assistere alla creazione di un grande database scientifico ad accesso libero che permetta ad ogni scienziato della Terra di condividere informazioni non solo con gli altri studiosi ma con tutto il resto dell’umanità. Un’iniziativa del genere darebbe una spinta incredibile a tutta la ricerca scientifica e accellererebbe la nostra ricerca esponenzialmente.
Credo che curare l’invecchiamento sia una sfida tecnologica più che scientifica. Gli scienziati sanno già cosa fare semplicemente non ne hanno solo la possibilità. L’umanità ha una grande tradizione di avanzamenti tecnologici per risolvere problemi quindi ho fede nel fatto che possiamo farcela. Ma non c’è accelerazione senza le risorse necessarie.
Perché vuoi estendere la tua vita indefinitamente?
Mi piacerebbe disporre di un ammontare indefinito di tempo da passare al mondo per esplorarlo, imparare lingue, suonare diversi strumenti, stare con i miei cari, incontrare molti nuovi amici, sviluppare la creatività e fare un sacco di altre cose sulla Terra e forse un giorno nello spazio. La vita è bella, non vedo ragioni per cui dovrebbe finire.
Quanto a lungo pensi di poter vivere?
Credo personalmente di avere una buona chance di vivere molto a lungo, anche indefinitamente. Questo è lo scenario desiderabile. Al momento attuale la scienza non ha nessuna soluzione pronta, ma sappiamo che è possibile. Se qualcosa mi accadesse ora, come un incidente stradale, la mia unica chanche sarebbe di farmi criogenizzare. Questo è il piano B. Il piano A è continuare a spingere la ricerca in avanti in modo che possa estendere la durata della mia vita senza utilizzare gli altri metodi.