David Bienenstock non solo fuma erba, è l’erba. La cannabis è il suo mantra, il suo benessere e la sua ragione di vita. Girategli intorno per un po’ e, solo per il fatto di essergli vicini, completi sconosciuti inizieranno a offrirvi da fumare.
Probabilmente è quello che succede dopo dieci anni ad High Times, e la cosa bella è che Bean è una delle persone più interessanti ed eloquenti che abbia mai incontrato. Siamo stati insieme alla Cannabis Cup di High Times dello scorso aprile, a Denver, e questo documentario ripercorre parte della nostra esperienza.
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“Da dove venite?” ci ha chiesto quel giorno uno degli addetti agli stand, tra rappresentanti di dispensari e venditori di attrezzatura che distribuiscono campioni, tiri di vapo e fiori.
“Cali,” risponde Bean.
“Cosa?”
“California. Un tempo eravamo in prima linea nella legalizzazione della cannabis,” aggiunge Bean, che è anche giornalista e autore di Legalized It!. “Hai presente?” Tira dal vaporizzatore, poi espira.
Sì, avete presente la California? La Terra Promessa, dove tutto è cominciato negli anni Sessanta. Quel posto era la California del Nord, dove le varietà naturali avevano attecchito su suolo americano. Da lì, la cannabis ha iniziato a percorrere un lungo e complesso cammino fuori dalle ombre e sotto i riflettori dell’opinione pubblica, senza risparmiarsi incroci sperimentali, scontri culturali e politiche contrastanti. Nel 1996, il Golden State è diventato il primo a depenalizzare l’uso di cannabis a scopi medici—un provvedimento storico a cui ancora adesso fanno riferimento i difensori della causa.
Ma ora non c’è più solo la California. Quasi due dozzine di stati si sono uniti al provvedimento, e altri 11 stanno considerando l’ipotesi di legalizzare l’erba a scopo medico. E poi ci sono Washington e Colorado, che hanno entrambi superato la California nella marcia verso la legalizzazione—e, probabilmente, nella corsa dei bong per fattanze all’avanguardia.