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Attualità

I 28 errori della seconda stagione di Narcos secondo il figlio di Pablo Escobar

Narcos, la serie prodotta da Netflix che racconta la vita di Pablo Escobar, è diventata un culto. Ma, a quanto sostiene il figlio di Pablo Escobar, contiene 28 "gravissimi errori".
Grab via Netflix

Attenzione: Essendo il tema centrale una lista di dettagli sulla seconda stagione di Narcos, questo post contiene chiaramente spoiler. Se siete tra le persone rimaste particolarmente indietro con la serie e che vogliono evitarseli, siete avvertiti.

Narcos, per i pochi che fossero riusciti a restarne immuni, è la serie Neflix che segue la vita di Pablo Escobar e dei due agenti della DEA incaricati di dargli la caccia, Steve Murphy (che nella serie è anche il narratore) e Javier Peña. Per gli altri, invece, è ciò che nelle conversazioni di tutti i giorni ha permesso a espressioni come "plata o plomo" di sostituire le citazioni di Gomorra, assicurando a ognuno di poter mantenere una percentuale di gangsterità percepita nelle rispettive vite.

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La serie è stata ricevuta in modo positivo sia dal pubblico che dalla critica—e lo dimostra il fatto che è stata confermata.

Tuttavia, non sono mancate le critiche. Non quelle arrivate dai quotidiani, dai colombiani infastiditi dall'"ennesimo narco drama" o da chi ha un po' di familiarità con l'accento locale—fatto che impedisce di digerire al massimo le parlate di attori brasiliani, portoricani e messicani—ma da un personaggio di eccezione: Sebastian Marroquín, il figlio di Pablo Escobar.

Sebastian Marroquín, nato nel 1977 come Juan Pablo Escobar e costretto ad abbandonare il cognome e la Colombia dopo la morte di Pablo, è un architetto che non si è mai tirato indietro quando si è trattato di parlare del padre e di riconoscerne crimini e colpe. Nel 2009, per esempio, ha partecipato al documentario Sins of My Father, un film che lo seguiva mentre si scusa con i figli delle vittime della violenza del padre. Cinque anni dopo, nel 2014, ha poi pubblicato il libro Pablo Escobar: Mi padre, nel quale ripercorre la storia di Pablo Escobar focalizzandosi sul dolore e la violenza che questo aveva causato.

In un'intervista rilasciata in Italia il giorno prima dell'uscita della seconda stagione, Sebastian Marroquín aveva espresso preoccupazione per il suo potenziale effetto di glamourizzazione del personaggio. "Le nuove generazioni non devono farsi sedurre dal glamour. Prodotti come serie e video musicali gonfiano gli scarsi minuti di gloria dei capi e non parlano di tutto il resto, della vulnerabilità," aveva dichiarato Marroquín.

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Successivamente, era poi stato il turno di un'analisi in punti che secondo l'autore va al di là del disclaimer che apre ogni singola puntata—nel quale si chiarisce che la realtà potrebbe essere stata distorta per fini narrativi. In un post su Facebook, Sebastian Marroquín si concentrava su 28 inesattezze della seconda stagione, che rappresentano, a suo giudizio, un insulto "alla storia di un'intera nazione, oltre che alle moltissime vittime e famiglie."

Alcune sono velleitarie, come la squadra di calcio per cui tifava il padre (l'Atlético Nacional nella serie, il Deportivo Independiente Medellín nella realtà), ma altre sono più importanti e influiscono sul giudizio di alcuni fatti o personaggi. E anche se non è così impossibile pensare che Marroquín lo abbia fatto anche per promuovere il suo libro—presente nel post con il link allo store online su cui acquistarlo—qui abbiamo raccolto gli errori che ci hanno sorpreso di più:

-Carlos Henao Q.E.P.D, fratello della moglie di Pablo Escobar, non era un narcotrafficante.

Contrariamente a come viene descritto nella serie, scrive Sebastian, Henao "era un grande uomo, un lavoratore, onesto, nobile e buon padre di famiglia." Che, a quanto racconta, non aveva nulla a che spartire con gli affari del padre, ma anzi "faceva l'architetto" e "vendeva bibbie".

-Durante la fuga da La Catedral non c'è stato nessuno scontro, e solo uno dei guardiani è morto.

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A quanto sostiene Sebastian Marroquín, la fuga era pianificata fin dal momento della costruzione de La Catedral. Di conseguenza, Pablo Escobar non aveva avuto bisogno di aiuti né contatti, e la fuga non era sfociata in una carneficina.

-La moglie di Pablo Escobar non ha mai acquistato o usato un'arma.

Tutta la scena in cui la moglie impaurita dai nuovi scagnozzi che la circondano viene scoperta e addestrata da Pablo, secondo Sebastian non è mai successa. "Si tratta di una bugia. Mai sparato un colpo," scrive.

-Nessun giornalista è stato ucciso di fronte all'hotel Tequendama. - Virginia Vallejo era l'amante di un esponente del cartello di Cali, e non aveva contatti con Pablo Escobar da dieci anni.

A quanto sostiene Sebastian, Virginia Vallejo non era stata fatta trovare trucidata di fronte all'hotel, né aveva "rifiutato i soldi di Pablo perché lo amava troppo."

- La madre di Pablo non è andata in Germania a cercare asilo. Stando al figlio di Escobar, la madre di Pablo non era la figura apprensiva e attaccata al figlio che appare nella serie, ma una traditrice che voleva semplicemente pararsi il culo. Sempre secondo Sebastian, infatti, la donna negoziava con il cartello di Cali e con Los Pepes—con questi ultimi "così attivamente da permettere loro di vivere tranquilli in Colombia."

Insomma, a quanto pare è lei quella che deve di più alla fantasia degli autori.

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