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Totenkopf e birre artigianali: Death In June a Brooklyn

Non c’erano persone che protestavano, manifestazioni antifa o bracci tesi. In realtà il leggendario e controverso gruppo neofolk/industrial Death in June, alla Bell House di Brooklyn si è trovato di fronte a un pubblico pacifico e urlante. La date è ilò 20 settembre, inclusa nel piuttosto lungo “Death of The West Tour”, che prima di arrivare a New York, aveva già fatto i conti con vandalismi, cancellazione delle date e cambio di location, il genere di cose con cui la band fa i conti fin dagli anni Ottanta.

Douglas Pearce, la mente dietro Death In June, è dichiaratamente gay, ha suonato in Israele ed era un membro della band peace/punk Crisis, famosa per essersi esibita a manifestazioni anti-nazi durante la sua storia. È finito sotto un fuoco incrociato anche per aver riutilizzato vecchi simboli del regime nazista. Il logo di Death In June è una variante del totenkopf, affiancata dal numero sei e—ultimamente—su uno sfondo arcobaleno. Douglas P. interpreta questo simbolo come una metafora della morte, e quindi dell’impegno, mentre il numero 6 rappresenta semplicemente il sesto mese dell’anno: giugno. Spero conosciate tutti il significato della bandiera arcobaleno.

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I Death In June hanno avuto una grossa importanza nella mia vita di lesbica con origini Ebraico-Cubane e un incompreso Algiz tatuato addosso. Non mi vedo come qualcuno che potrebbe mettersi a discutere per difendere la band e nemmeno credo di avere le competenze adeguate per descrivere la loro visione, ma mi piace la loro musica e penso che stiano sfidando l’immaginario collettivo in un modo interessante e provocatorio. So bene da che parte sto io quando si parla di DIJ, ma ho sentito il bisogno di chiedere al pubblico che rapporto hanno con la band.

Nome ed età: Yaddica, 30.

Cosa ti aspetti questa sera?

È una performance molto interlocutoria da quel che so. Ci sono dei miei amici da New York e da Boston qui. Io invece sono appena arrivato dal Kentucky. Sarà un bello show. Non so se riuscirò a rimanere per vederlo ma penso che sarà fantastico.

Nome ed età: Mar, 30.

Cosa ti ha spinto a venire qui stasera?

Sono qui soprattutto per il carnevale. Non ho aspettative.

Nome ed età: Matthew e Harrison, 20 e passa.

Matthew: Sono venuto allo show di stasera perché sono un fan dei Death In June da molto tempo, ma questo è il primo show neofolk della mia vita, quindi non son sono così sicuro di cosa mi dovrei aspettare. Sono anche venuto prevedendo che fuori si sarebbe scatenata qualche protesta, o che magari il concerto venisse cancellato dopo quello che è successo prima dei loro live a San Francisco e Boston.

Nome ed età: Chelsey, 20 e qualcosa.

Cosa ti aspetti dalla serata?

Un sacco di magliette dei Cold Cave. Spero di non addormentarmi. La band mi piace un sacco, ma sono molto stanca e di solito li ascolto prima di andare a dormire.

Nome ed età: Alexander, 26.

Penso tu sia a conoscenza delle controversie che circondano i Death In June. Cosa significano per te? Hanno avuto qualche peso sulla tua scelta di venire qui stasera?

Penso sia tutto montato. Succede solo perché utilizza un immaginario provocatorio, quindi non hanno avuto nessun peso.

Nome ed età: Cody, 26

Ci hai detto che le polemiche legate allo show di stasera ti sembrano delle fregnacce. Cosa avresti fatto se avessero cancellato l’esibizione?

Avrei fumato erba, a casa.

Nome ed età: Matthew, 22.

Cosa ti aspetti dalla serata, sia per stasera sia dallo show sia dal pubblico?

Mi aspettavo un sacco di antifa a far casino fuori, cercando di impedire lo show.

Sei felice che non ci sia stata nessuna reazione del genere?

Si, mi da sollievo. Mentre ero sulla metro mi guardavo intorno, ero un po’ a disagio, non sapevo cosa sarebbe successo. Speravo non finisse come lo show dei Cold Cave con Boyd Rice.

Nome ed età: Becka, abbastanza.

Cosa avresti fatto stasera nel caso in cui lo show fosse stato cancellato?

Avrei pianto in camera mia o avrei bevuto una bottiglia di vino. Scusate, E. Avrei pianto in camera mia E avrei bevuto una bottiglia di vino.

Nome ed età: Ryan, 31.

Probabilmente sarai al corrente di tutte le controviersie legate ai Death In June. Hanno influenzato la tue decisione sul venire o meno stasera?

Non penso che mi abbiano influenzato perché apprezzo solo la musica e quindi non bado alle controversie… Ci sono controversie intorno a qualsiasi cosa. Ho visto concertii di 2 Live Crew e altri nomi del genere e ho il sospetto che molti degli artisti che mi piacciono siano ritenuti controversi in un modo o nell’altro, ma non mi cambia nulla, non è come con gli Skrewdriver. Sono solo pettegolezzi e vanno considerati come tali, tutti devono fare i conti coi pettegolezzi prima o poi.

Qual è la tua canzone preferita dei Death in June?

“All Pigs Must Die.”

Nome ed età: Alyssa, 36.

Cosa hanno significato per te le controversie legate ai Death In June?

Penso si tratti di una interpretazione profondamente sbagliata dell’iconografia che utilizza la band. PCredo che sia stata del tutto fraintesa e che comunque sia un errore leggerla sul piano su cui è stata letta.

Cosa ti aspetti che succederà stasera?

Sono proprio curiosa di vedere la famosa maschera. Penso che la band sia molto amata; parecchi di noi li amano da parecchio tempo, io personalmente li seguo fin dal liceo. Sono davvero gasata.