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Ho provato a curare la mia depressione con la ketamina

Quando avevo 21 anni mi è stato diagnosticato un disturbo bipolare. Da allora ho provato ogni tipo di farmaco—dal Prozac allo Zoloft, dal Valium allo Xanax, fino alla ketamina.

Di recente, la ketamina ha fatto la sua ricomparsa nel dibattito sulle sostanze per il suo presunto potenziale antidepressivo.

Grazie all'impiego piuttosto diffuso in quanto analgesico, l'Organizzazione Mondiale della Sanità la inserisce nella sua lista di "farmaci essenziali." Questo permette ai medici di prescriverla off-label anche per i disturbi mentali come la depressione clinica. Mentre gli antidepressivi come il Prozac colpiscono i recettori della serotonina, la ketamina influenza i livelli del neurotrasmettitore glutammato, agendo, sembrerebbe, nel giro di poche ore e non di settimane. La somministrazione di ketamina tramite terapia endovenosa aumenta rapidamente i livelli di queste proteine sinaptiche, con effetti significativi riscontrabili nel giro di sole due ore.

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Brent Miles ha 41 anni e vive a Phoenix, in Arizona. dove fa il cantautore e il giornalista. Nel 2013 ha assunto regolarmente ketamina per via endovenosa, come terapia, in una clinica di Scottsdale. L'ho incontrato per farmi raccontare come funziona la terapia a cui si è sottoposto, e questo è quello che mi ha detto.

Nel 2013 ho sentito un programma della NPR in cui parlavano di questi studi sull'utilizzo della ketamina per curare la depressione. Si diceva che in tutto il paese c'erano poche strutture in cui ci si poteva sottoporre a questa terapia, e una di queste era in Arizona. Dato che vivevo in Arizona e che avevo provato ormai di tutto, ho pensato di provare anche quello.

Quando avevo 21 anni, cioè ormai 20 anni fa, mi è stato diagnosticato un disturbo bipolare. Ho provato ogni tipo di farmaco. Alcuni funzionavano, ma avevano effetti collaterali troppo pesanti. Altri invece non funzionano affatto. Non sono un medico, ma mi è sempre sembrato che la strategia fosse quella di provare un po' di medicinali diversi, senza un particolare criterio, e vedere quali funzionavano.

Ho assunto Prozac, Wellbutrin, Zoloft, Paxil, Geodon, Zyprexa, Effexor. Quando avevo vent'anni, contro l'ansia i medici mi hanno prescritto Valium, Xanax e altre benzodiazepine. Poi all'università non riuscivo a dare neanche un esame perché non riuscivo a concentrarmi, così il medico mi ha diagnosticato l'ADD e mi ha prescritto il Ritalin.

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Dato che è un'anfetamina, il Ritalin provoca una forte dipendenza. Alcuni medici mi hanno prescritto dosi massicce di benzodiazepine e anfetamine. Erano molto efficaci nel trattamento dei miei disturbi—anche troppo. Quel genere di medicine ti fa sentire troppo bene, e finisce che ne prendi sempre di più perché sviluppi una tolleranza sempre maggiore. Il problema è che dopo aver preso questi farmaci per anni, ho iniziato ad assumerli solo per sentirmi fatto. A quel punto mi sono reso conto di essere diventato un tossicodipendente, cosa che ovviamente complica ancora di più le cose se si tratta di curare un disturbo mentale.

So che è un problema piuttosto diffuso perché ho conosciuto altre persone che hanno vissuto la mia stessa esperienza. La cura in questi casi diventa una vera maledizione.

Per questo quando ho sentito la storia della ketamina ho pensato ok, proviamo. C'erano degli studi, la percentuale di successo sembrava incoraggiante e anche le basi scientifiche sembravano avere senso. Ho deciso di provarla perché come ho detto erano anni che provavo qualsiasi cosa potesse aiutarmi a tenere sotto controllo il disturbo bipolare.

Non mi sono dovuto offrire come volontario per la ricerca. Dato che è legale fare uso di ketamina come anestetico, non c'è stato bisogno che la clinica mi giudicasse idoneo alla ricerca. Ho semplicemente preso un appuntamento e ho pagato. Credo di aver spesso qualcosa come 1.5000 dollari per sei sedute, in quattro rate.

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Per prima cosa, mi è stato fatto un colloquio per stabilire che non fossi uno squilibrato. Ho dovuto rispondere a 300 domande sul mio umore, lo stadio attuale della mia patologia e se pensavo che la ketamina avrebbe funzionato.

C'era anche uno psichiatra, e anche lui mi ha fatto delle domande. Non ammettono nessuno senza questo tipo di verifiche. Mi sembrava che volessero tenere lontano chi andava lì solo per poter avere della ketamina.

Il trattamento durava un paio d'ore. Ovviamente, dopo non potevo guidare. Insieme a me c'era un infermiere. Mi ha detto subito, "Se senti qualcosa dimmelo, perché alcuni non sono in grado di gestire gli effetti." L'infermiere monitorava la mia pressione e il mio battito cardiaco, poi mi preparava per l'iniezione e mi infilava l'ago nel braccio.

Nella stanza dove si svolge la terapia ci sono delle grandi TV al plasma con Netflix, su cui si possono vedere dei film. L'importante è che il paziente rimanga sveglio. L'infermiere me l'ha detto chiaramente: "Non puoi addormentarti. Puoi guardare la TV o ascoltare la musica, se vuoi. Ecco, magari non ascoltare gli Slayer, perché non credo che sarebbe una bella esperienza." Me l'ha detto in modo simpatico. Ed effettivamente non sarebbe stata una grande idea ascoltare black metal. L'importante è rimanere rilassati: io non ho mai avuto sonno, mi sono soltanto sentito molto calmo. Di tanto in tanto, l'assistente dell'infermiere mi parlava per assicurarsi che fossi ancora sveglio e cosciente.

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Ero emozionato, speravo che la cura avrebbe funzionato. Pensavo di aver finalmente trovato la cura per il mio problema.

Ma avevo anche un po' di paura, perché non avevo mai assunto ketamina né niente di simile. Di tanto in tanto iniziavo a pensare che fosse una follia. Ogni volta che devo sottopormi a un'operazione con l'anestesia, non riesco a smettere di pensare, E se poi non mi risveglio più? Perché ogni tanto succede. Vedi, il problema è proprio questo—il fatto che io non riesca a smettere di pensare a cose del genere.

Durante la prima seduta viene somministrata una dose molto piccola per controllare la reazione del paziente. Se reagisce bene, durante la seduta successiva gliene viene somministrata una più alta e così via. Nel 2013 ho assunto cinque dosi nel giro di sei mesi.

La ketamina che viene somministrata durante la terapia endovenosa è molto più blanda della ketamina che si trova per strada. Quella è molto più forte. La minore intensità della sostanza è motivata dal fatto che i medici non vogliono che il paziente perda il controllo. In realtà non ho mai preso ketamina al di fuori di questa situazione, quindi non so davvero come sia, ma da quello che mi hanno detto mi sembra che la gente che si fa tenda a perdere la testa.

Durante la seduta inizi a sentirti dissociato da tutto, come se stessi osservando e non facessi parte di niente. È molto strano. Non so spiegarlo. Man mano che va avanti, inizi ad attraversare vari livelli, come in Matrix o in Inception, e non sai più cosa è reale e cosa no.

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Inizi a pensare a un sacco di cose. Quando sei sotto ketamina, qualsiasi cosa ti passi per la testa—e di solito quando sei depresso si tratta di cose tristi—ti fa pensare solo, Be' non posso farci niente. Ti viene da pensare, Non posso controllare nulla, va bene; un giorno morirò, ma è la vita. Impari ad accettarlo, immagino.

Poi lentamente inizia a salirti e, almeno per me, diventa tutto più intenso. I pensieri si accumulano, insieme a tutta una serie di ricordi casuali su cui non hai alcun controllo.

Volevo guardare Pulp Fiction, ma non mi hanno dato il permesso. La televisione aveva uno screensaver (scene naturali, con animali selvaggi e una musica rilassante in sottofondo) e durante tutte le sedute non ho fatto altro che guardare quello. Era strano, perché osservare la natura mi faceva pensare che i miei problemi non fossero poi così importanti. Mi succedevano un sacco di cose, e quei problemi non mi sembravano più la fine del mondo. È come essere bombardati dalla vita, dall'esistenza. Quello che è strano è che non stai facendo niente—non stai cercando di concentrarti su qualcosa—ma ti succede e basta.

Questa è stata la mia prima esperienza con una droga dissociativa. Al liceo prendevo spesso l'LSD, e qualche volta ho provato anche l'ecstasy e l'MDMA. Anche se quando ero sotto l'effetto di quelle droghe mi sentivo benissimo, il giorno dopo era come se mi avessero consumato tutta la serotonina nel cervello. Il giorno dopo ti senti depresso, e quello dopo ancora ti senti normale. Non mi piaceva.

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Con la ketamina non ho mai avuto problemi di astinenza o dipendenza. In dosi terapeutiche non crea simili problemi. Dopo cinque sedute non sentivo il bisogno di comprare della ketamina da uno spacciatore, a differenza di quanto mi era successo con gli altri psicofarmaci.

A volte c'è bisogno di altre sedute, però. A qualcuno ne bastano due, ad altri ne servono dieci. Ma aiuta. Dopo la prima seduta mi sono sentito bene per una settimana intera. E quando dico "bene" non intendo il modo in cui ci si sente normalmente nella fase maniacale del bipolarismo. Mi sentivo proprio bene, non mi sentivo pazzo né compulsivo. Per la prima volta dopo tanto tempo, mi sentivo normale.

Questo dopo la prima seduta, con una dose bassa il cui effetto dopo un po' ha iniziato a svanire. Durante la seduta successiva mi hanno aumentato la dose e la ketamina ha fatto effetto di nuovo. E ho ricominciato a sentirmi meglio.

Il problema è che si tratta di una terapia molto costosa. Nel mio caso, credo che avrei avuto bisogno di altre sedute. Vorrei potermi permettere qualche altra seduta, perché sentivo che ce la stavo facendo. Mi ha aiutato, ma non ne sono ancora uscito del tutto. Comunque sia, non sono più allo stesso punto di prima. Ora mi sento un po' meglio.

Penserete che ci dovrebbe essere una qualche terapia di supporto da affiancare alle sedute con la ketamina. Per la mia esperienza, posso dire che capitano dei momenti in cui senti che le cose potrebbero andare in qualsiasi modo, che potresti avere una brutta esperienza.

Ma mi ha comunque aiutato molto. Appena me lo sono potuto permettere, ho iniziato ad andare da uno psichiatra e da uno psicologo, una volta a settimana. Grazie a tutte queste cose insieme, ora sto davvero meglio.

Non so se capita a tutti i bipolari, ma di solito quando inizio a sentirmi bene inizio anche a smettere di prendere le medicine, perché penso "ok, sto bene." Ma in realtà se sto bene è proprio perché sto prendendo le medicine. Non ho mai detto al mio psichiatra né al mio psicologo della ketamina. Pensavo che non ne sapessero abbastanza, e avevo paura che mi avrebbero giudicato. È strano. È una terapia talmente nuova che molti psichiatri non ne sanno niente.

Come raccontato a Troy Farah.