
I due hanno anche preso un caffè insieme a Milano—ai margini del vertice Euro-Asiatico dello scorso ottobre—e Salvini ha parlato di "un incontro molto emozionante" in cui si è amorevolmente discettato "di immigrazione, di pace, di imprese italiane, di valori comuni, di un'altra Europa possibile."Per suggellare degnamente l'incontro, il segretario leghista ha portato in dono al suo nuovo eroe una statuetta di Alberto da Giussano e una felpa con la scritta "No sanzioni alla Russia"—uno slogan che negli ultimi mesi Salvini ha ripetuto in maniera incessante per esprimere la sua contrarietà alle misure economiche decise da Bruxelles e per "aiutare gli imprenditori penalizzati dall'embargo."
Per rimanere in tema di sanzioni, all'inizio di dicembre il deputato leghista Paolo Grimoldi ha inviato una lettera ai colleghi per presentare l'intergruppo parlamentare "Amici di Putin." L'iniziativa ha l'obiettivo di "contribuire a pacificare i rapporti, diplomatici, politici ed economici" tra Italia e Russia, nonché "sfatare le dicerie che montano riguardo alla Russia," che non è una "matrigna che controlla, monitora e blocca l'accesso alle informazioni" ma un'oasi di libertà in cui milioni di persone potranno beneficiare del wi-fi gratuito nella metropolitana di Mosca.E a proposito di pacificazione di rapporti diplomatici, pochi giorni prima del tête-à-tête milanese con Putin Matteo Salvini era volato in Russia e Crimea per una "cinque giorni di incontri politici con esponenti del partito 'Russia unita', rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale."
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Salvini ha proseguito la sua "campagna di Russia" tornando nuovamente a Mosca durante il ponte dell'Immacolata. Il segretario ha ribadito—con la giusta dose di CAPS LOCK—la necessità di avere la Russia come "ALLEATO sia ECONOMICO che COMMERCIALE che CONTRO il TERRORISMO internazionale", e ha detto che "fare la guerra contro la Russia è l'ULTIMA delle cose che servono all'Italia e all'Europa."Per un pubblico italiano abituato ai viaggi freak-nordcoreani di Antonio Razzi, gli applausi piovuti sul leader della Lega e iniziative come quella degli "Amici di Putin" possono sembrare grottesche solo a prima vista. In realtà, si tratta del definitivo coronamento di una svolta russofila decisa da circa da un anno e che è diventata uno dei tratti distintivi di un partito ormai arrivato tra l'11 e il 13 percento dei consensi.Uno dei canali principali di questo avvicinamento al regno di Putin è sicuramente rappresentato dall' associazione Lombardia-Russia, aperta nel febbraio scorso e attivissima nell'organizzare convegni (l'ultimo c'è stato due giorni fa a Padova) e promuovere relazioni tra leghisti, imprenditori e la Grande Madre Russia.
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Un altro membro "apartitico" del board di Lombardia-Russia è Claudio D'Amico, un ex parlamentare leghista che è stato osservatore del referendum in Crimea e che può vantare "rapporti privilegiati" con il deputato di Russia Unita Aleksej Puskov, "numero uno del comitato parlamentare per i rapporti con l'estero." D'Amico ha anche un'altro chiodo fisso: quello per Ufo ed extraterrestri. Nel corso dell'ultima campagna elettorale per le europee, il leghista ha dichiarato che "bisogna aprire gli archivi sugli ufo, i cittadini europei hanno diritto di sapere se gli alieni visitano il nostro pianeta."Al di là di Lombardia-Russia, una figura chiave nei crescenti contatti tra leghisti e Russia è Irina Osipova, presidente del movimento dei Giovani Italo-Russi (RIM) di Roma. La giovane studentessa moscovita si è dimostrata parecchio attiva nel corso dell'ultimo anno: ha organizzato manifestazioni di piazza nella Capitale per "promuovere la pace tra Russia e Ucraina e la difesa dei russofoni ucraini"; è stata presente a un convegno in Campidoglio dell'11 luglio 2014 con esponenti di Fratelli d'Italia, Forza Italia e altre associazioni; e infine è stata al fianco di Matteo Salvini durante il tour russo dello scorso ottobre. Osipova ha anche intervistato il fascista italiano Andrea Palmeri, ora combattente filo-russo nel Donbass, e sul suo profilo Facebook ha elogiato i volontari francesi di estrema destra di Unitè Continentale.
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L'infatuazione della Lega Nord per la Russia si inserisce comunque in un contesto molto più ampio, che in questi ultimi anni ha visto crescere esponenzialmente l'interessamento e l'appoggio del Cremlino verso i movimenti europei della destra populista ed euroscettica, su cui Putin starebbe puntando per il "possibile ruolo di disgregazione svolto all'interno dell'Unione Europea."Secondo il paper The Russian Connection pubblicato nel marzo del 2014 dal think-tank ungherese Political Capital, "la nuova strategia geopolitica della Russia coincide con la piattaforma politica anti-establishment dell'estrema destra europea." In effetti, le nuove destre hanno preso a modello la Russia odierna proprio grazie alla sua linea ultranazionalista, anti-immigrati e anti-gay, che appare l'orizzonte ideale per "chi si vuole nemico dell'integrazione europea e difensore dell'identità dei singoli Stati-nazione."La Russia, sempre stando al rapporto, "garantisce il suo supporto politico a partiti e organizzazioni amiche" attraverso la "fondazione e il coordinamento di partiti pro-russi", la "diplomazia dell'Ong" (ossia la creazione di organizzazioni anche giovanili e think-tank per la promozione degli interessi russi) e naturalmente dispiegando la sua potenza mediatica per influenzare il dibattito pubblico e spostarlo su posizioni gradite al Cremlino.
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