Cultura

Più grezzo del grezzo

Sin dai tempi più remoti, il rapporto tra l’uomo e la (presunta) realtà trascendente è fortemente connesso alla violenza: nell’Olimpo c’erano un sacco di assassini, stupratori, vacche e stupratori di vacche. Gli uomini che hanno tentato di sfidare i propri dèi, tipo Prometeo o Edipo, sono finiti molto male. Chiaro che, con queste premesse, per molti anni nessuno ci ha più provato (o almeno non ci hanno scritto tragedie a riguardo) e la storia più violenta dopo queste è quella di Gesù, uomo e figlio di Dio, morto giovane per motivi ancora non del tutto chiari. Del resto, è quasi fisiologico che ogni tanto l’uomo senta la necessità di sfidare le proprie divinità tentando di ucciderle, come noteranno tutti quegli antropologi che hanno aperto un libro di Girard.

Ora che c’è la tecnologia, la cosa è facilitata perché puoi comodamente uccidere Dio e i suoi adepti dal tuo computer di casa, grazie all’invenzione feuerbacchiana del mio amico Nicola Piro: il videogioco GREZZO DUE

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Sono certa che la gran parte di voi lo conoscerà da tempo. Ma dato che la santa Pasqua è appena passata e che il nuovo papa è stato eletto, mi sembrava non ci fosse periodo migliore per parlarne. 

VICE: Ciao Nicola, come stai? Che stai facendo?

Nicola Piro: Studiavo Plauto e Terenzio, due comici antesignani di Boldi e De Sica; è colpa loro se il nostro umorismo fa schifo. 

So che lo scorso weekend è stato molto intenso per la tua ricerca sul panorama culturale italiano: ho visto da alcune foto su facebook che prima ti sei infiltrato alla manifestazione del PdL, poi sei stato al Vaticano, volevi farti del male?

Sì, volevo vedere le facce degli elettori di Berlusconi, e non contento il giorno dopo volevo vedere le facce di quelli che stavano in piazza San Pietro. 

Dopo questa bellissima esperienza, hai riversato il tuo odio dentro Grezzo Due?

Ovvio! Appena son tornato a casa ho messo subito nell’estensione la manifestazione del PdL con tutti i suoi supporter che sbandierano, Berlusconi l’ho messo in galera con un cartello con scritto “succhio cazzi a cinque euro”. Tra l’altro quel giorno non so perché ma mi hanno intervistato un sacco di televisioni e io ogni volta ho bestemmiato fortissimo, mi sembrava l’unica cosa da fare, non è che puoi avere un confronto verbale con gli elettori del PdL. 

Sei come Paolini, l’ultimo vero intellettuale italiano.

Un idolo, io speravo tantissimo di vederlo, l’ultima volta l’ho visto qui a Perugia e mi sono lamentato con lui della situazione in cui versa la mia città.

Ci sono un sacco di omicidi lì da voi, molti di più della media di qualsiasi altra città italiana.

Questa cosa è incredibile, è pure una città piccola, ma ogni mese muoiono tipo due o tre persone di morte violentissima. Il tipo che va alla regione e spara a tutti poi si uccide nello sgabuzzino, ora hanno ammazzato un altro ragazzo. Poi ti farei vedere il posto dove vivo io… A nove anni ho visto un omicidio sulla strada del paese, ero chiuso dentro allo scuolabus, e un tipo davanti al negozio di mio zio è stato preso a coltellate, ammazzato a sangue freddo. Un’altra volta hanno ucciso una prostituta, l’han messa a testa in giù dentro a una cabina telefonica…

Gesù! Quindi tu credi che l’alto tasso di violenza della tua città sia connesso a quello che hai creato in versione videogioco?

Grezzo Due è la rappresentazione realistica di come vanno le cose qua. Punto. Ogni goccia di sangue è assolutamente reale ed effettiva, corrisponde a sangue vero versato dove vivo io. Non c’è quasi niente di finto. 

Però nel mondo reale ancora nessuno usa il Lanciaratzinger. Dici che ha perso di potenza ora che non è più il vero Papa?

Senti, io non voglio parlare di questo nuovo Papa, non voglio nominarlo. Papa Malgioglio, come si chiama, non è nemmeno lontanamente degno del suo predecessore. A me piaceva tantissimo Ratzinger perché era malvagio davvero, uno che sputava sui fedeli, questo non posso neanche prenderlo per il culo. Io volevo un Papa cattivo, da quarta crociata! Quindi il Papa ufficiale di Grezzo Due rimarrà sempre Ratzinger. 

Raccontami com’è nato Grezzo Due

Allora, ci ho messo più o meno due anni a realizzarlo. Un anno solo per capire che editor utilizzare e che giochi modificare (non so se lo sai, ma questo gioco non ha praticamente nulla di originale, tutto proviene da altri giochi). Poi ho modulato il tutto secondo le mie esigenze da coglione e l’ho calato in un contesto italiano. Non c’erano giochi col Papa! Volevo assolutamente creare il gioco che avrebbe fatto incazzare qualsiasi madre, qualsiasi organizzazione religiosa, qualcosa di una volgarità, una porcheria inaudita. Se le cose continuano ad andare così e Grezzo Due diventerà famoso, mi faranno sicuramente il culo, qualcuno mi denuncerà. Ma io voglio continuare, voglio fare di peggio, perché posso travalicare qualsiasi confine. Anche se in realtà questo prodotto l’ho fatto solo ed esclusivamente per me e per i miei amici. Poi non so com’è successo che sia diventato famoso. 

Sei anche andato a fare una lezione a scuola…

Sì, mi hanno chiamato gli studenti del mio ex liceo durante l’autogestione, anche perché Grezzo Uno l’ho sviluppato lì, nell’aula di informatica, durante l’ora di religione. Chiaramente i professori quando hanno visto cosa succedeva si sono incazzati, anche perché il gioco è proibito nella scuola. 

Comunque, a parte i preti, nel gioco ci sono molti altri elementi della società italiana: hai creato una delle più grandi critiche delle merde del nostro Paese.

Se ci pensi, in Italia ho un sacco di spunti su cose assurde. Io sono sempre stato ossessionato dal trash televisivo italiano, perché da bambino mi piazzavano davanti alla televisione e io ridevo di questi coglioni da quando ero piccolo, ci son cresciuto, quindi la possibilità di fare un gioco mio e metterceli tutti dentro, di poter sparare a Pippo Baudo, è una cosa che mi fa impazzire, infatti da quando l’ho creato io gioco solo a Grezzo, non riesco a smettere. Per questo continuo a riempirlo di contenuti aggiuntivi, non voglio mai smettere di giocarci.

Non c’è una trama, vero?

No, assolutamente. Nel gioco tu sei un contadino grezzo della provincia di Perugia (esistono davvero), ce l’hai con i cristiani perché ti hanno estirpato la tua religione locale, perché sei un pagano. Dopo un primo livello in cui sei alle nozze d’argento dei tuoi nonni e uccidi tutti, muori, vai in paradiso, ti trovi al cospetto di Dio, e lì puoi scegliere se ucciderlo o no: vedi? C’è sempre questa scelta esistenziale anche all’interno del gioco. Anche quando vai al concerto di Vasco Rossi puoi scegliere se assistere al concerto oppure ribellarti e prenderlo a bottigliate. Proprio come nella vita vera. 

Come va avanti?

Dopo il paradiso, ti risvegli nella tomba di Alberto Castagna e nel cimitero pieno di zombie incontri Emilio Fede, che è un tuo alleato, come tu ben sai è un giornalista d’assalto, paladino della verità, che odia gli zombie perché sono persone che non pensano con la propria testa. Insomma, una rappresentazione fedele della realtà. 

Visto che è appena passata Pasqua e dovresti tirare le somme della tua attività secondo cadenze cristiane, raccontami com’è andata la carriera di Grezzo Due da quando lo hai lanciato a Natale.

La festa di lancio che ho organizzato è stata un delirio, non mi aspettavo che avesse un seguito del genere. Ci credi che c’erano le famiglie coi figli? Ero felicissimo. Li bisogna portare lì i figli, non al Vaticano! Mi son pure messo a discutere anche con le madri, molto gentili, alcune anche molto carine.

Un successone, insomma.

Davvero, incredibile. Poi l’anno nuovo mi ha riservato un sacco di sorprese: il gioco è diventato di fama internazionale, io non mi aspettavo di ricevere tutte queste mail da gente spagnola, messicana, inglese, CINESE, russa, che gode a sparare a Emilio Fede, Vasco Rossi, che non sanno manco chi sono! Però sono tutti talmente esaltati dalla violenza estrema e dalla possibilità di prendere a calci in culo qualsiasi prete, io vedo i video che si fanno quando giocano, sono dei pazzi. Non so se questa cosa dovrebbe disturbarmi.

A parte le madri sexy che hai conosciuto alla festa di Natale, ce ne saranno altre che ti insultano, no?

Sì, ovvio, ma meno di quanto mi aspettassi. In realtà ci sono state tre o quattro madri che mi insultavano con toni abbastanza accesi, tipo una certa Jenny che ogni notte mi scriveva dicendomi che ero un aborto e che mia madre avrebbe dovuto schiacciarmi la testa col tacco appena nato. Io simpaticamente l’ho invitata a prendersi una birra con me, visto che nonostante fosse una tardona era ancora passabile, ma lei non ha capito, ha insistito, fino a che io non le ho chiesto se suo figlio era a conoscenza del fatto che lei passasse le notti a insultarmi. Comunque la cosa che più mi ha fatto impressione sono questi ragazzini che mi scrivono difendendo Padre Pio. Cioè io quando avevo 15 anni pensavo alla fica come ogni ragazzino, sicuramente non a Padre Pio.

Tra Padre Pio e Madre Teresa chi preferisci?

Sicuramente Padre Pio, è più perverso, con queste stigmate che chissà cosa ci fa. Madre Teresa non l’ho mai considerata, ma ora la metto nella prossima estensione, la metterò a Medjugorje: tu andrai in pellegrinaggio con Paolo Brosio e sua madre e non saranno presenti armi perché dovrai ascoltare accuratamente tutti i loro deliri. Solo dopo potrai ucciderli tutti. 

Quindi tu hai anche un ruolo pedagogico per i tuoi giocatori: vuoi che imparino dai propri nemici.

Esatto, perché come ho fatto io al Vaticano o alla manifestazione del PdL, ovvero calarmi nella parte per capire esattamente con chi avevo a che fare, così è giusto prima di distruggere certa gente imparare a conoscerli per poi odiarli ancora di più. Poi diventerà necessario, come una sorta di missione, sradicarli dalla faccia della Terra. 


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