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La tua brama di Avocado è la causa della siccità in Cile

Ricordate com’era il mondo prima dell’avvento dell’Avocado? Dalle mille ciotoline di guacamole servite con nachos, agli avocado toast che riempiono il vostro feed di Instagram, questo invitante e poliedrico frutto verde è diventato onnipresente nella nostra lista della spesa, al pari di uova e latte. Cavolo, le persone lo stanno utilizzando anche per fare le proposte di matrimonio!

Ecco però una cosa sull’avocado: sono frutti subtropicali, che possono crescere solo in un determinato ecosistema. Originari del Messico, America Centrale, e delle Indie Occidentali, il vostro compagno di toast cresce grazie a un clima caldo e umido. Quindi, se vivi in un posto con un inverno freddo, e stai mangiando avocado, puoi scommettere che arriva da un posto molto, molto lontano da te. Proprio come nel caso del Regno Unito.

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E stando a questo articolo pubblicato dal The Guardian della scorsa settimana, l’entusiasmo britannico per gli avocado importati sta distruggendo la regione cilena chiamata Petorca. In quanto più grande provincia dove vengono prodotti gli avocado, Petorca rifornisce i maggiori supermercati del Regno Unito, inclusi Tesco, Aldi e il Lidl. E per sopperire alla domanda di frutta degli inglesi – che è salita del 27% solo lo scorso anno – gli agricoltori cileni stanno addirittura deviando i corsi d’acqua sotterranei verso i loro raccolti, cosa che conduce alla siccità e che costringe gli abitanti dei villaggi a bere l’acqua nelle cisterne dei camion del governo. Gli abitanti della regione hanno inoltre dichiarato che l’acqua che arriva è contaminata, e sono quindi costretti a bollirla o a spendere molti soldi nell’acquisto di bottiglie d’acqua.

“Qui ci sono più avocado che persone, ma solo le persone non hanno l’acqua, mai gli avocado”, ha detto Veronica Vilches, attivista dell’area che aiuta a distribuire l’acqua “potabile”.

Nel 2016 il Cile ha esportato più di 17.000 tonnellate di avocado nel Regno Unito; per farvi capire, il 67% sono cresciuti a Valparaiso, la regione di Petorca. Una regione di per sé secca che non ha molte precipitazioni, Petorca dipende dall’acqua sotterranea per innaffiare la sua densa rete di piantagioni di avocado. Un frutto assetato: solo un chilogrammo di avocado necessita di 2.000 litri di acqua – quattro volte il fabbisogno delle arance, e dieci quello dei pomodori, stando al Water Footprint Network.

Per dare alla frutta tutta l’acqua necessaria, gli abitanti dei villaggi hanno dichiarato che gli agricoltori della regione hanno istallato tubi e pozzi illegali, deviando l’acqua dai fiumi e asciugandoli tutti. Nel 2011 il satellite di sorveglianza dell’autorita idrica del Cile ha trovato almeno 65 canali sotterranei illegali, e da lì le cose sono solo peggiorate.

Come risultato c’è pochissima acqua rimasta per i residenti da bere.

“Ogni ettaro coltivato richiede 100.000 litri d’acqua al giorno, un ammontare equivalente a quello che migliaia di persone userebbero in un giorno”. Così ha detto al The Guardian Rodrigo Mundaca, agronomo e attivista.

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Foto via Flickr / Ruth Hartnup

Come risultato della siccità, agli abitanti di Petorca sono stati assegnati 50 litri al giorno di acqua che vengono consegnati da camion cisterna. L’acqua, però, sarebbe contaminata; da delle analisi del 2014, all’interno di quest’acqua sono stati ritrovati alti livelli di coliformi, i batteri che proliferano nelle feci.

“Per mandare buoni avocadi agli europei, noi finiamo per bere acqua con feci dentro”, Vilches ha riferito alla stampa. Il consorzio del British Retail, che rappresenta le catene di supermercati più grandi della nazione, ha riferito al The Guardian che indagherà sulla situazione.

Non è certo la prima volta che gli avocado sono al centro di una controversia. Nel 2016 degli agricoltori messicani sono stati trattenuti dalla polizia dopo che erano stato beccati a tagliare dei pini protetti per espandere le loro piantagioni di avocado. E l’anno scorso, i ricercatori guidati dallo studio It’s Fresh! – che si occupa di tecnologia e cibo – hanno scoperto che l’impronta di carbonio dell’avocado è il doppio rispetto a quella di banane e tre volte più grande rispetto al caffè.

La questione è chiara: gli avocado stanno distruggendo l’ambiente e rovinando vite. Dovreste rifletterci su la prossima volta che vi verrà in mente di metterci un diamante dentro. La Guacamole, invece, rimane divina.

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Questo articolo è apparso originariamente su Munchies US.