Potrebbe essere difficile crederci oggigiorno, ma c’era una volta un’età dell’innocenza su YouTube. Era un tempo romantico, l’attuale distopia web non si era ancora materializzata e noi eravamo in cerca di risposte su come la vita sui social sarebbe cambiata.
È in quel periodo tra i tardi anni Zero e i primi anni Dieci che tutti gli elementi dell’attuale cultura della viralità su internet hanno iniziato a emergere: i meme, i balletti, i clip brevi e le compilation di questi clip. E nel 2013 è arrivato il fatidico trend che ha messo tutte queste cose insieme: l’iconico Harlem Shake, un video di 30 secondi in cui una persona faceva avanti e indietro con il bacino in mezzo a una folla indifferente che improvvisamente si lanciava nel ballo al 15esimo secondo, non appena arrivava il drop.
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Dalle persone qualunque nelle proprie case agli studenti nelle aule magne, fino ad arrivare all’esercito norvegese nella neve, tutti hanno fatto l’Harlem Shake. La cosa aveva un non so che di assurdo, forse per il contrasto tra le location ordinarie dei video e i costumi stravaganti che la gente indossava per una danza altrettanto stravagante. Ma era anche una cosa gioiosa e facile da fare—in un certo senso, l’Harlem Shake ha aperto la strada per About Damn Time.
Dieci anni dopo, la canzone è tuttora istantaneamente riconoscibili per milioni di utenti di internet. Eppure tantissime persone ancora non sanno di chi sia né come abbia fatto a diventare così famosa.
Tutto è iniziato nel 2012, quando il DJ americano Harry Bauer Rodrigues aka Baauer ha remixato la canzone “Miller Time” del gruppo hip-hop Plastic Little creando una traccia strumentale dalle basse potenti ispirata alla house music olandese. Poi ha preso l’iconico verso di apertura di “Los Terroristas” dell’artista portoricano Hector Delgado: “Con los terroristas!”
All’inizio, Baauer ha mandato il pezzo a tutte le persone che conosceva nel music business, ma senza molto successo. Finalmente l’etichetta Mad Decent di Diplo ha pubblicato la traccia in free download nel maggio del 2012, ma sono serviti diversi mesi prima che prendesse d’assalto tutto internet.
Il 30 gennaio 2013 è nata la prima versione del trend, quando il canale comico DizastaMusic ha usato la canzone in uno sketch in cui le persone ballavano agitando le braccia e indossando strani costumi. Il 10 febbraio, un gruppo di adolescenti australiani del canale TheSunnyCoastSkate ha riprodotto il balletto. Il loro video è diventato super virale e ha iniziato a venire copiato in tutto il mondo.
Stando ai risultati di Google trends, arrivati all’11 febbraio su YouTube esistevano già 12.000 video di Harlem Shake. Il 14 febbraio avevano già raggiunto i 40.000, con 175 milioni di visualizzazioni. Grazie ai video, anche la canzone “Harlem Shake” è decollata, restando in cima alla classifica Billboard top 100 per cinque settimane di fila. In un battito di ciglia, un DJ 24enne che nessuno aveva mai sentito nominare si trovava già vicinissimo a un doppio disco di platino.
Ma c’era un problema. A quei tempi, artisti emergenti come Baauer usavano Soundcloud come risorsa gratuita per caricare i demo o i beat e per sperimentare. Così, è saltato fuori che Baauer non aveva propriamente chiesto il permesso di usare i sample di Plastic Little e Hector Delgado perché, come ha detto lui stesso in un’intervista con Pitchfork nel 2013, “Ero nella mia cameretta del cazzo su Grand Street.”
Colpito da svariati reclami sul copyright, Baauer ha detto nell’intervista di essere al lavoro con gli avvocati e di non aver visto ancora un soldo dalla canzone. Mad Decent ha poi finito per patteggiare con Plastic Little e Delgado un rimborso segreto in aprile 2013.
Al di là di questa controversia, Baauer è stato criticato ai tempi anche per aver usato il termine “Harlem Shake” senza fare riferimento al suo inventore. Prima che diventasse una hit virale, l’Harlem Shake era un passo di danza inventato da un abitante di Harlem conosciuto come “Al B”. Era diventato popolare negli anni Ottanta e Novanta grazie a vari video musicali, tra cui quelli del rapper P. Diddy. La traccia dei Plastic Little campionata da Baauer faceva riferimento al passo, e probabilmente è da lì che lui ha preso il titolo.
Dopo il lancio della canzone, Baauer è riuscito a costruirsi una carriera da DJ e producer di successo, anche se non è più riuscito a fare una hit di quella portata. A oggi ha collaborato con grandi nomi, tra cui Tom Morello, The Prodigy, Missy Elliott, Kodak Black e Gorillaz. Il suo secondo album Planet’s Mad è stato nominato a un Grammy nel 2021.
Oggi, Baauer continua a suonare in grandi festival e discoteche in tutto il mondo. Niente male per un tipo che si stava soltanto divertendo un po’ a mescolare la musica degli altri su Soundcloud.