Sta succedendo davvero. Negli ultimi mesi, in tutto il mondo ci sono stati diversi avvistamenti di persone che vanno in giro vestite da clown a terrorizzare e “aggredire” la gente. Il primo caso risale al 30 agosto: a Greenville, in South Carolina, alcuni clown armati di coltelli avrebbero cercato di attirare dei bambini nella boscaglia. Secondo questo articolo al riguardo, pare si sia trattato di una trovata di viral marketing. Ma poi gli avvistamenti sono continuati.
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Una settimana dopo a Winston-Salem, in North Carolina, la polizia ha ricevuto tre chiamate simili: prima alcuni bambini hanno detto di aver visto un uomo vestito da clown chiamarli e offrire loro delle caramelle, più tardi un un altro clown è stato avvistato nelle vicinanze e il giorno dopo ne è stato visto un altro ancora. Pare che in quest’occasione l’uomo che l’ha avvistato abbia cercato di inseguirlo con un machete.
Nel giro di un mese, la cosa si è diffusa a macchia d’olio: ci sono stati avvistamenti in Georgia, Florida, Virginia, Kentucky, Louisiana; clown armati di fucili a pompa che spaventano i passanti; clown che si aggirano come zombi in quartieri residenziali. La moda è poi arrivata anche nel Regno Unito, dove ci sono stati sette casi in una settimana. Ovviamente la polizia ha preso la questione molto sul serio e solo negli Stati Uniti ci sono stati 12 arresti in meno di un mese, per la maggior parte di ragazzini.
In realtà questa moda apparentemente assurda non è nulla di nuovo: già due anni fa c’era stato un fenomeno simile, anche se all’epoca era rimasto confinato su YouTube senza riversarsi così tanto nella vita reale. Sto parlando del fenomeno dei prankster, ossia di tutta quella “scena” di persone che fanno video mentre spaventano la gente in modi più o meno elaborati e li caricano su YouTube presentandoli come “esperimenti sociali.”
Il peso massimo del settore è un ragazzo di Perugia, Matteo Moroni, meglio conosciuto come DM Pranks. È stato il primo a fare questo tipo di video vestito da clown, e grazie a questi è diventato piuttosto famoso—e con “piuttosto” intendo che nel giro di tre anni è riuscito a trasformare questa cosa in un lavoro, è finito su un sacco di giornali e siti di news di ogni parte del mondo e ha persino una sua pagina Wikipedia inglese. Oggi ci sono video della DMPranksProductions con 89 milioni di views l’uno, su YouTube il suo canale ha quasi quattro milioni e mezzo di iscritti e su Facebook ha superato i 600mila fan.
Visto che a quanto pare adesso i suoi scherzi stanno venendo messi in pratica nella realtà e mezzo mondo ci sta perdendo la testa dietro, ho deciso di chiamare Matteo per chiedergli quanto dobbiamo preoccuparci di quest’ondata di clown “assassini”.
VICE: Quando e come hai iniziato a fare prank?
Matteo Moroni: Ho iniziato nel 2013. Fin da subito quando ho aperto il canale YouTube ho deciso di fare questo tipo di cose, perché gli scherzi mi sono sempre piaciuti. Solo che farlo è un po’ più complicato che dirlo, all’inizio mi accorgevo che una volta mi mancava una luce, una volta mi mancava una telecamera decente in grado di fare riprese notturne in buona qualità… Così all’inizio mi sono dato agli esperimenti sociali. Sono stato tra i primissimi a occuparmente. Poi ho fatto i prank e specie quello dei clown, ed è partito il trend.
Come mai hai scelto proprio i clown?
Allora, questa roba dei clown a livello internazionale sono stato il primo a farla. Quando ho iniziato non ho trovato niente di nemmeno lontanamente simile, magari c’è qualche youtuber piccolo che mi è sfuggito, ma credo non lo facesse nessuno… Ho avuto due idee principali per questo tipo di scherzo: i clown e gli zombi. Ho scelto i clown perché mi piacciono molto, sono una cosa che funziona moltissimo. Un clown che ti si para davanti di notte è una delle cose più efficaci per spaventare qualcuno. Funziona perché il clown è un personaggio ambiguo, dovrebbe far ridere e essere una cosa per bambini, ma ha anche dei lati inquietanti.
Com’è successo che questa cosa è diventata un fenomeno globale?
È diventata una specie di moda. Hanno iniziato a fare questi video che per la maggior parte si vede che sono finti, ma la gente è in una condizione psicologica tale che se sta girando per strada e vede un clown impazzisce. È per questo che quando compaiono questi filmati di “avvistamenti” su Facebook la gente li vede e li condivide a rotta di colo scrivendo cose tipo, “attenzione!” Ci sono persino gruppi di persone che li vanno a cercare.
Pensi di avere una responsabilità in questa diffusione di massa?
Credo che di punto in bianco qualcuno che aveva visto i miei video abbia pensato di forzare la mano, e poi la cosa deve essersi diffusa alla follia.
Anche perché me lo scrivono proprio, in posta privata. Molti mi mandano i loro video in anteprima dicendo “se non lo carichi tu lo carico io.” Ma ricevo anche messaggi di gente che non lo fa per fare un video da mettere su YouTube. Insomma, magari in certi casi c’è dietro del marketing, ma adesso il confine tra marketing e disastro si è mischiato totalmente.
Ecco, non rischia di diventare pericolosa come cosa? Che ne pensi?
Sì, penso che se continua così e non viene smorzata rischia di sfuggire di mano, specialmente visto che si sta avvicinando Halloween. Ad Halloween tantissimi andranno in giro vestiti da clown come se fosse normale, però considera che allo stesso tempo c’è un’enorme porzione di persone che sono sempre più terrorizzate perché non sanno chi può nascondersi dentro quei costumi. Nel 90 percento dei casi la gente pensa che siano assassini, non persone che vogliono fare uno scherzo.
E tu non hai più alcun controllo su tutto questo.
No, infatti. [C’è anche] una quantità di persone che hanno creato pagine Facebook—parliamo di centinaia di migliaia di pagine—in cui vengono ricaricati i miei video insieme a quelli degli avvistamenti.
Matteo e un suo collaboratore. Foto via Facebook/DM Pranks
Tra l’altro è una psicosi strana. È una minaccia nata con film e libri, quindi che prima è stata inventata e solo dopo è diventata “reale.”
Praticamente sì. Tra l’altro io le persone che si vestono da clown per fare uno scherzo e un video da mettere su YouTube le posso capire, ma quelle che lo fanno solo per spaventare la gente meno.
Infatti quando faccio prank io cerco di tenere tutto il più sotto controllo possibile. Cerco di far mettere i miei aiutanti in punti strategici per evitare che succedano imprevisti, spesso faccio i video in posti dove ho già lavorato e che conosco bene. Quindi bene o male riesco ad avere tutto sotto controllo, nei limiti del buonsenso, per fare le cose nel modo più sicuro possibile. Ma anche a me capitano momenti diciamo “particolari.”
Tipo?
La polizia interviene spesso, una volta è anche arrivata a pistole spianate. Era stata chiamata da una coppia: praticamente dopo uno scherzo questi erano scappati e avevano chiamato il 113. Poi si sono fermati e ci siamo chiariti ma nella tensione non mi hanno detto che avevano chiamato la polizia. Risultato: sono arrivati 27 poliziotti chiamati da loro che gli avevano detto “c’è un clown che ci rincorre.”
Quindi, per chiudere: secondo te come andrà a finire questa psicosi?
Secondo me l’apice l’ha già raggiunto o lo sta per raggiungere, però gli strascichi veri li vedremo ad Halloween. Per me qualche incidente è inevitabile che succeda.
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