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Guida per principianti al sesso kinky

Se provi curiosità per il mondo kink ma il linguaggio e i codici sociali ti intimidiscono, non preoccuparti: siamo qui per aiutarti.
guida per principianti al sesso kinky
Illustrazione di Cathyrn Virginia

Può passare parecchio tempo tra il momento in cui scopri un interesse per un certo kink e quello in cui lo metti in pratica. Io lo so bene: alle superiori leggevo fan-fiction BDSM su Tumblr e ho chiesto al primo ragazzo con cui ho fatto sesso di strozzarmi a letto. Ha detto di no, per paura di “sfondarmi la laringe.” Uffa.

Nei sei anni successivi a quel “no” ho represso il mio interesse per il kink per diverse ragioni: non sapevo come trovare persone disposte a strozzarmi, e provavo una certa timidezza nell’avvicinarmi a un mondo dotato di linguaggi e codici sociali complessi.

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Mi ci è voluta la noia e l’arrapamento disperato dell’Inverno Pandemico 2020 per realizzare le mie fantasie di sottomissione. Ho iniziato a parlare con un tizio su Instagram amico di amici, ma che non avevo mai incontrato. Mi mandava video di spanking e, dopo un po’, mi ha invitato da lui per passare alla pratica. Mi sono chiesta se fosse una pessima idea (l’incontro si sarebbe svolto in uno scantinato, per giunta), ma, affamata di calore umano, ho detto sì (poi no, poi di nuovo sì).

Alla fine, si è rivelato una persona rilassata, rispettosa e sexy. La prima volta, abbiamo intrapreso dell’impact play (un termine ombrello BDSM che comprende diverse pratiche, dallo spanking al flogging e che prevede in generale che una persona sia percossa in modo ripetuto). Col tempo, mi ha insegnato tanto sul mondo kink, tipo come capire i dettagli delle pratiche che mi piacciono e praticare BDSM in modo sicuro.

Per chi si approccia a questi temi per la prima volta, può essere difficile capire le regole e le buone norme del kink, specialmente se l’esperienza fatta fino a quel momento è legata solo alla pornografia. Ma tramite comunicazione, pratica, ricerca e conoscenza della comunità, più imparo più mi piace ciò che faccio.

Il sesso kinky richiede semplicemente un po’ di pianificazione in più. Quindi eccomi qui per aiutarti e spiegarti le basi.

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Che cos’è il kink?

Il termine “kink” copre una varietà di pratiche e subculture sessuali come BDSM, fetish play e role play, oltre a riferirsi allo stile di vita e ai gruppi sociali relativi. È un mondo molto ampio, quindi ecco una lista basilare—e non esaustiva!—di gusti, termini e fenomeni piuttosto comuni nella scena.

  • BDSM. Questo acronimo si riferisce a “bondage e disciplina, dominazione e sottomissione, sadismo e masochismo.” Una persona dominante è chi esercita controllo, tipo dare ordini all’altra persona. Una persona sottomessa è chi rinuncia volontariamente al controllo. Una persona sadica prova piacere nell’infliggere dolore, mentre una masochista prova piacere nel riceverlo.
  • Col termine top si indica una persona—non necessariamente dominante—che compie un’azione come stringere le corde o sculacciare un sedere. Il termine bottom si riferisce a una persona—non necessariamente sottomessa—che subisce un’azione: viene legata o sculacciata, per esempio. Il termine switcher, infine, indica una persona che può fare entrambe le cose. Questi termini sono usati anche in contesti esterni al mondo BDSM, in particolare tra persone queer.
  • Con la parola scena (o scene, in inglese) si indica un’esperienza o sessione kink, che può ripetersi più di una volta durante un incontro o party kink. Se hai ricevuto sculacciate per 20 minuti, quella è una scena.

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Parliamo ora dei fetish più comuni. Nessuna lista può essere del tutto esaustiva, perché qualsiasi cosa può diventare un fetish, dunque non disperare se non trovi una corrispondenza precisa qui sotto. Ma è utile sapere cosa potresti incontrare più facilmente quando inizi.

  • Impact play: una persona top percuote (più o meno intensamente) il corpo di una bottom con le mani o con oggetti come aste, palette, fustigatori o fruste. Qui c’è una guida su come fare impact play in modo sicuro.
  • Bondage con le corde: pratica in cui si limita il movimento di una persona con le corde; non coincide necessariamente con lo Shibari, che è un tipo di pratica bondage specifica, originaria del Giappone. Consiglio di fare ricerca a dovere su chi pratica e insegna Shibari per praticarlo in modo rispettoso. A prescindere, anche in questo caso la sicurezza è importante.
  • Sensation play: indica quando l’obiettivo è stimolare o eccitare una persona attraverso i sensi, tipo giocare col ghiaccio o la cera calda (fai ricerca sui rischi per la salute, sempre!).
  • Sharps play: riguarda, come si intuisce dal nome, oggetti affilati come aghi, coltelli o bisturi. Ovviamente, bisogna sapere bene come mitigare il rischio se si prova interesse per questo kink—questa guida di Healthline è un buon inizio.
  • Breath play: indica una serie di attività che riducono l’ossigeno in una persona, come il soffocamento. Prima di fare qualsiasi cosa del genere, fai ricerche approfondite su come limitare i rischi.
  • Edge play: indica un livello di rischio più alto in una qualsiasi attività, come fare sospensione con le corde o utilizzare coltelli e aghi durante una sessione. 

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Come posso capire meglio quali kink mi piacciono davvero?

Le persone scoprono i kink tramite porno, social media, sperimentazione fisica, fan-fiction e molto altro.

Reeru, un uomo sadico top di 32 anni che vive a Brooklyn, ha scoperto l’interesse per il kink quando una persona con cui aveva una relazione l’ha legato. “Mi ha fatto eccitare fino all’esasperazione,” racconta. Reeru si è poi liberato dalle restrizioni e ha assunto il ruolo dominante, che, dice, “ha risvegliato quella parte di lui.” Da lì, ha iniziato a coltivare il suo interesse.

Come Reeru, potresti scoprire un kink tramite il sesso, ma molte persone considerano il kink anche (o esclusivamente) come una forma di auto-espressione. Venus Cuffs è una persona dominante che vive a New York e usa pronomi femminili e neutri. Cuffs usa il kink per sovvertire le definizioni razziste che la società le impone. “[nella mia vita quotidiana] devo essere una mamma, prendermi cura di tutti, essere sottomessa e servile. Non mi è concesso nessun potere reale,” dice. Tramite il BDSM, invece, è servita e onorata dagli uomini.

Per indagare meglio i tuoi gusti, comincia leggendo un libro sul sesso kinky e vedi cosa ti eccita. Guarda del porno kinky. Vai a un evento di performance kinky. Infine, completare il famoso test online sul BDSM (è disponibile anche in italiano, per quanto sia più impreciso) può aiutarti a orientarti.  

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Come trovo persone kinky?

Tante persone praticano kink con partner abituali. Ma puoi cercare una comunità specifica per iniziare, sia localmente che online.

Molte persone raccomandano di iniziare da FetLife, un social network kinky. Attenzione: non è molto user-friendly e, come in tutte le piattaforme, ci sono utenti dall’indole bigotta o maleducata. Ma vale comunque la pena.

Per gli incontri occasionali, le app di dating possono tornare utili. Feeld, che si rivolge in particolare a persone interessate al sesso di gruppo, è più kinky di altre app, ma anche quest’ultime possono essere una buona risorsa. Sono di nuovo in una fase “no app” personalmente, ma questa è la mia bio in genere: “Sono una persona masochista bottom non-monogamica, in cerca di connessioni. Interessi: impact play, piante, i miei gatti, abolire polizia/carceri, foto di lividi.” Adattala liberamente alle tue necessità.

Come capisco se l’altra persona è affidabile?

Cerca partner potenziali e incontratevi in pubblico prima di mettere in mezzo corde e frustini.

 Quando parlo con nuove persone di certi argomenti, chiedo da quanto praticano e quali sono le loro specialità. Comprendere la storia e le attitudini di una persona aiuta a prevenire i rischi e gli incidenti—per esempio, una persona top deve saperti dire cosa fa per tenerti al sicuro. Esplorare il kink tra persone inesperte è ok, ma lo è meno se l’altra non ha mai legato nessuno nella sua vita e lo scopri mentre sei già a mezz’aria.

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Chiedo alle persone che incontro come definiscono il consenso e i loro profili di rischio (cioè quanto intensa una persona è disposta a diventare). Se mi sembra ok, controllo se sui loro profili social ci sono campanelli d’allarme—hanno scritto un post su quanto odiano le safe word? Non bene!—e chiedo alla mia comunità di riferimento se sa qualcosa. Idealmente, riesco a parlare con un/a partner precedente, che mi conferma che è andato tutto bene (sì, esatto, chiedo le referenze e dovresti farlo anche tu).

Non è possibile fare tutte queste indagini a un party, ma prima di stringere amicizia con una persona top che fa bondage, chiedo cosa sa del prevenire i danni ai nervi e dove ha imparato a legare.

Se le risposte mi soddisfano, continuiamo a parlare, il più delle volte. Certe volte non sembrano esserci problemi, ma qualcosa di inquieta comunque. Fidati del tuo istinto! Se una persona non ti ispira, non è per forza pericolosa, ma magari non fa per te.

E se cercassi una persona professionista per prendere lezioni di kink?

Molte persone esplorano i kink con persone professioniste dominanti, sottomesse e specializzate in fetish per avere un’esperienza a basso rischio. Mistress Danielle Blunt, che è una dominatrix professionista, racconta che “assumere una persona professionista solleva dalla pressione di dover navigare qualcosa di cui potresti avere paura o vergogna.”

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Le ragioni per assumere una persona professionista sono tante, compreso imparare come fare nodi con le corde o come fare ball-busting. A prescindere, è essenziale rispettare i confini, il tempo e le tariffe di chi si assume.

Come capisco se un evento kink è sicuro?

Innanzitutto, definiamo eventi e party kink: gli eventi non sono sempre orge. Potresti trovare anche performance, workshop, classi e play party.

Quando vedi un’inserzione, cerca questi acronimi:

  • RACK, che sta per “risk-aware, consensual kink,” (kink consensuale con consapevolezza del rischio) e implica che tutte le parti coinvolte comprendono e acconsentono ai rischi di ogni attività.
  • NMIK, che sta per “no minors in kink” (no minorenni nel kink), cioè non intraprendere attività kink con minorenni e non lasciare che frequentino questi eventi. 

Prima di qualsiasi evento, può essere organizzato un incontro preliminare e privo di aspettative perché le persone si conoscano, in spazi pubblici (o virtuali). In generale, chiedi a chi organizza come si assicura che il consenso sia rispettato e fai domande specifiche. Reeru suggerisce queste:

  • “Ci sono persone che monitorano la situazione e sono facilmente identificabili?”
  • “Come verificate l’affidabilità di performer, figure professioniste e ospiti?”
  • “È consentito il consumo di droghe e alcool?”
  • “Le regole del sesso sicuro sono rispettate?”
  • “I vaccini sono obbligatori?”

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Se chi organizza non ha buone risposte da darti, gira al largo. Ma, se un evento ti piace in tutto tranne che per un fattore specifico, segnalalo! Se chi organizza è felice di cambiare qualcosa per dare la precedenza alla sicurezza delle persone, è un ottimo segno.

Come mi devo comportare a un evento kink?

Il primo modo per ambientarsi è facile: segui le istruzioni su come vestirti. In linea di massima, jeans e maglietta sono troppo casual. Pensa a un look più Euphoria. Molti party, se non tutti, chiedono di rispettare un dress code che va dal fetish all’elegante, talvolta declinato secondo un tema specifico.

Così come il dress code, anche cosa ci aspetta socialmente può variare. Se hai domande, chiedi sempre a chi organizza. Una cosa sempre vera, comunque, è: comportati in modo rispettoso. Come spiega Venus Cuffs, “il BDSM non esiste senza consenso, che deve essere il fondamento di ogni sessione. Non ci sono eccezioni—senza consenso è abuso.”

Chiedi prima di toccare un’altra persona o un toy. Non interrompere una scena a metà. Mantieni una distanza di sicurezza quando guardi una scena così da non ricevere colpi accidentali e non mettere nessuna persona a disagio.

Cosa significa “negoziare una scena” e come faccio a farlo?

La “negoziazione” è una discussione che avviene prima della scena e riguarda i bisogni, i desideri e i limiti delle persone coinvolte. Questa conversazione varia a seconda della scena e delle persone. Se è la prima volta che due partner fanno una scena insieme, la negoziazione potrebbe essere lunga, dato che c’è tanto da imparare. Se sono partner di lunga data, invece, le domande possono essere meno o una conferma di ciò che è stato discusso la volta precedente.

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Ci sono molti questionari e form di negoziazione disponibili online, ma tutti contengono in genere queste premesse:

  • Soft limit: sono atti e tipi di kink che in genere non vuoi praticare, ma verso cui potresti essere flessibile, con la giusta persona e al momento giusto. Uno dei miei soft limit è il needle play (aghi). In genere non lo voglio fare e non lo farei mai a un primo incontro—ma l’ho provato e lo farei di nuovo in condizioni molto specifiche.
  • Hard limit: sono i NO assoluti. Uno dei miei è il race play: in nessuna circostanza accetterei di praticare un kink basato su differenze di potere legate all’etnia.
  • Safe word: sono le parole usate per interrompere momentaneamente o del tutto una scena o un atto. Alcune persone non usano “no” e “ferma” perché una forma di resistenza recitata può far parte dei termini stabiliti nella negoziazione. Come molte persone sia principianti che veterane, io uso i colori del semaforo: “giallo” indica che sono vicina a un limite e “rosso” che ho bisogno di fermarmi del tutto.

Le persone possono avere reazioni intense durante una scena, anche se pensano di essere pronte e hanno concordato delle safe word. Talvolta, possono scattare dei trigger e forme di mutismo. Parlare di queste cose in anticipo può prevenire danni o situazioni di disagio. Per esempio: se inizi a piangere, la scena va automaticamente conclusa, senza domande? O l’altra persona può chiederti se è tutto ok e se può proseguire?

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Mistress Blunt suggerisce queste domande mentre si negozia:

  • “Che aspetto ha l’aftercare—cioè ciò che le persone fanno per rilasciare la tensione del kink e tornare al mondo regolare—per te?”
  • “Ti fa piacere se una persona ti chiede come va dopo una scena?”
  • “Cosa ti fa sentire al sicuro? Cosa genera l’emozione opposta?”
  • “Cosa dovrei fare se qualcosa va storto?”
  • “C’è qualcosa che dovrei sapere del tuo stato fisico o mentale?”

La negoziazione riguarda anche il parlare di cosa ti piace e cosa desideri provare, che è molto divertente. Una volta che le informazioni fondamentali sono sul tavolo, assicurati che la conversazione si sposti su questi argomenti per un po’.

Come si riduce al minimo il rischio fisico?

Prima di provare un nuovo tipo di kink, devi assolutamente fare ricerca sui rischi e le pratiche di sicurezza relativi. Consulta guide e informazioni mediche accertate, cercando cose tipo “come fare spanking in modo sicuro,” o “quali sono i rischi associati al bondage con le corde”? Leggi tanto e affidati a fonti mediche credibili, non solo a forum e blog.

Se stai facendo una scena con le corde, impara a identificare i segnali di un danno ai nervi (anche se sei dal lato del bottom). Se vuoi fare impact play, impara dove sono gli organi vitali e come evitarli (tipo i reni, che sono sulla parte bassa della schiena).

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Prima di ogni scena, le persone coinvolte dovrebbero chiedersi se sono nello stato fisico e mentale per gestire i potenziali rischi. Essere bottom non significa non avere voce in capitolo. Come dice Ebibex, una persona che vive a Baltimora e pratica corde e knife play come bottom e ha chiesto di usare uno pseudonimo per questo articolo, “L’idea che le persone bottom siano corpi usa e getta che ‘sono graziosi’ appesi alle corde, è dannosa e offensiva.” In una scena kink come si deve, una persona bottom è in controllo della sicurezza tanto quando una persona top.

Puoi anche ridurre il danno scegliendo di non consumare droghe o alcool prima e durante una scena. Dipende solo da te, ma iniziare un percorso kink in sobrietà è considerata una buona idea.

Che cos’è l’aftercare?

Aftercare è il termine con cui si indica il tempo successivo a una scena che le persone si prendono per tornare alla “normalità.” Alcune fanno la doccia insieme o si fanno massaggi a vicenda. Altre preferiscono non passare quel tempo insieme. Non c’è giusto o sbagliato, purché sia stato discusso preliminarmente.

L’aftercare non dove necessariamente concludersi subito dopo la scena. A molte persone piace avere notizie reciproche un giorno o due dopo la scena. Ebibex dice che apprezza “parlare con le persone con cui ha fatto una scena di cosa è piaciuto entrambe e cosa potrebbero fare di diverso.” Questo aiuta a mitigare il cosiddetto “drop”, cioè i sentimenti negativi che talvolta emergono nei giorni successivi a un incontro. Non è sempre possibile prevenire il drop, ma è ok anche così. Quando succede a me, mangio cioccolata e guardo film piacevoli. Spesso contatto la persona che ha fatto da top nella scena e la avverto che non sto bene e parlare con lei aiuta.

Tenere un canale comunicativo aperto aiuta anche a gestire situazioni in cui c’è stata una violazione del consenso o un infortunio, cosa che può succedere anche tra persone esperte. Parte della riduzione del danno è saper gestire questi scenari. Se il tuo consenso è stato violato, cosa ti aspetti dall’altra persona? Se hai ferito o violato il consenso dell’altra persona, come pensi di fare ammenda e rispettare i suoi desideri?

Anche quando una scena va perfettamente, è buona cosa chiedere come va all’altra persona e sentire che la tua sicurezza—e piacere—sono importanti per lei e viceversa.

Queste regole esistono per rendere il kink un’esperienza incredibile e dovresti partecipare sempre perché lo desideri e ti piace farlo. Una volta che hai fatto le tue considerazioni, preso le tue precauzioni e negoziato i termini con le persone coinvolte, divertiti! Non dovresti mai sentire la pressione di fare “tutto giusto” subito—anche chi pratica da tanto ha sempre qualcosa da imparare. Poiché ogni persona è diversa, imparerai qualcosa di nuovo a ogni interazione e nuova scena a cui parteciperai.

Ora va’ e dai vita alle tue fantasie kinky.